Supercoppa Europea: il Real trionfa, Mou si inchina a Zidane

Anche Mourinho cade contro Zidane. Il Real Madrid supera il Manchester United 2-1 con i gol di Casemiro e Isco (per i Red Devils Lukaku) aggiudicandosi così l’ennesimo trofeo, la Supercoppa Europea (la quarta per i blancos), in due stagioni formidabili: un campionato spagnolo, 2 Champions League, 2 Supercoppe Europee, 1 Mondiale per Club. Con Zidane in panchina questo Real sembra davvero imbattibile.

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Mou si arrende a Zidane

A Skopje Zidane parte senza Ronaldo (entra solo gli ultimi dieci minuti), eppure la partita sembra senza storia, se non fosse per quell’errore di Keylor Navas che consente a Lukaku di firmare il suo primo gol con la maglia dei Red Devils che accorcia le distanze. Mourinho ha cercato di respingere il Real Madrid mettendosi a specchio: 4-3-3 con in campo i nuovi acquisti, Matic e Lukaku, per dare ancora più fisicità alla squadra, ma, tolte qualche ripartenze e strappi, il Manchester non ha mai dato l’impressione di potercela fare contro questo Real. Qualcosa è cambiato con l’inserimento di Rashford e Fellaini quando le squadre si sono allungate e lo United ha trovato il gol della speranza, ma forse dovuto più a un calo del Real che per un effettivo e concreto merito degli uomini di Mourinho.

LA FORZA DEL REAL MADRID

Zidane, indubbiamente, Zidane e ieri, nella Supercoppa Europea, l’ha dimostrato ancora di più mettendo Ronaldo in panchina. Il 4-3-3 costruito dal tecnico francese ha una solidità, un equilibrio e un’altrettanta imprevedibilità di assoluto valore, tanto che in Europa comincia ad aprire un ciclo che potrebbe ricordare l’Ajax di Cruijff, il Bayern di Gerd Muller o, andando più lontano nel tempo, proprio il Real di Di Stefano (e Puskas). Le prime due hanno inanellato 3 vittorie consecutive in Coppa dei Campioni, l’ultima ben 5 (le prime 5 edizioni). Il Real si troverebbe a distanza di una sola Champions per eguagliare Ajax e Bayern, cosa che non sembra così lontana dall’accadere, ora come ora. E la forza, come abbiamo detto, sta principalmente nell’allenatore. Il 4-3-3 di Zidane poggia su pochi, ma fondamentali equilibri. Innanzitutto la difesa. Entrambi i centrali sono dotati tecnicamente, accettano l’uno contro uno e, cosa da non sottovalutare, nel gioco aereo sono veramente pericolosi, in particolare Sergio Ramos, il migliore al mondo da due anni a questa parte, forse più. I terzini si compensano: da una parte l’estroso anarchico Marcelo, attaccante esterno aggiunto nella manovra offensiva, dall’altra il più diligente Carvajal che con gli anni ha acquisito maggior sicurezza e intraprendenza (vedi l’assist di ieri sera). Ma il vero capolavoro di Zidane è a centrocampo.

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L’inamovibile di Zidane, Casemiro

Casemiro, Modric e Kroos formano, probabilmente, la linea mediana più forte e completa del panorama mondiale. Su Modric e Kroos nessun dubbio, ma su Casemiro qualche riserva c’era. Con Zidane è cresciuto sul piano tattico e tecnico. Il brasiliano ora è il perno fondamentale del centrocampo che cuce difesa e attacco: lavora in interdizione, ha un gran tiro da fuori e ha tempi d’inserimento (vedi gol di ieri, il gol contro il Napoli e quello contro la Juventus). E poi il reparto offensivo: Ronaldo, Benzema, Bale, contando le riserve (se così si possono ancora chiamare) Isco, Asensio e Lucas Vazquez. Gli ultimi tre sono cresciuti esponenzialmente e hanno ancora ampi margini di miglioramento da non far rimpiangere il tridente titolare. Basti vedere ieri Isco al posto di Ronaldo. E ora si aggiungerà alla rosa il talentuoso Dani Ceballos. Tre giocatori, Isco, Asensio e Dani Ceballos, che, inoltre, garantiscono a Zidane una plasmabilità tattica: tutti e tre possono ricoprire sia il ruolo di mezz’ala che di attaccante esterno. Insomma, l’armata blanca appare come l’invicible armada di Filippo II … ma come quest’ultima potrebbe essere sconfitta.

IL PUNTO DEBOLE

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Il tallone d’Achille del Real Madrid, Keylor Navas

Come Achille aveva il suo punto debole, così il Real ha il suo. E si è visto ieri nella Supercoppa Europea. Stiamo parlando dell’estremo difensore, Keylor Navas. Non solo in occasione del gol dello United ha le maggiori responsabilità per una respinta a dir poco sbagliata, ma in altre occasioni la respinta ha creato problemi seri alla difesa del Real Madrid (vedi il colpo di testa di Pogba e il seguente tiro alle stelle di Lukaku da due passi). Portiere, comunque, in grado di offrire, qualche volta, prestazioni eccezionali, ma onestamente poco affidabile per il suo incostante rendimento. Se effettivamente Zidane punta a eguagliare il ciclo dell’intramontabile Ajax di Cruijff o del Bayern di Gerd Muller, questo può essere l’ostacolo più pericoloso che potrebbe incontrare nel suo percorso. Intanto però può godersi la sua seconda consecutiva Supercoppa Europea, aspettando che cominci la stagione e la rincorsa alla terza Champions League.

Twitter: @Francesco Nespoli

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