Migranti, MSF soccorre 127 persone ma non attracca a Lampedusa

Nel bel mezzo delle polemiche sulle Ong e sull’adesione al codice di regolamentazione voluto dal Ministro degli Interni Marco Minniti, Medici Senza Frontiere continua il suo intervento umanitario salvando uomini in mare. Questa volta sono stati 127 i migranti soccorsi a largo della costa libica dalla nave Prudence di MSF che però non è arrivata fino a Lampedusa. Le 127 persone sono state trasbordate su due imbarcazioni della Guardia Costiera e con queste trasferite sull’isola siciliana.

L’organizzazione di Medici Senza Frontiere, contro chi la vuole ormai esclusa “dal sistema di soccorso” poiché non firmataria del codice di condotta delle Ong del Viminale, ha dichiarato che “nessuno ha impedito alla nave di entrare in porto, semplicemente non era previsto che lo facesse”, anche in ragione delle grandi dimensione della Prudence, decidendo di effettuare quella che è un’operazione usuale. MSF ha scelto di non firmare il codice poiché l’obbligo di avere agenti armati sulle navi non conterrebbe “elementi indispensabili per garantire l’efficacia dei soccorsi e i principi umanitari”. Tuttavia – come afferma il capo progetto di Medici Senza Frontiere Michele Trainiti – continuano e “continueranno a effettuare soccorsi in mare, su richiesta e sotto il coordinamento della Guardia Costiera Italiana, come è sempre stato”. Nella bufera in cui si vorrebbe criminalizzare il gesto umanitario, pur nella necessità di indagare e condannare chi collabora con i trafficanti di esseri umani, Medici Senza Frontiere decide di difendere il sacrosanto principio di neutralità dell’operazione umanitaria, ritenendo fondamentale mantenere la distinzione dei ruoli tra organizzazione e polizia e non mischiare l’azione umanitaria con il contrasto all’immigrazione clandestina.

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@vale_gallinari