L’oro di Scampia, stasera su Rai Uno

Va in onda stasera su Rai Uno L’oro di Scampia. Pur presentandosi sulla rete nazionale e con il volto di Giuseppe Fiorello, L’oro di Scampia si propone come un vero e proprio film e non come una fiction. In una sola sera Marco Pontecorvo, figlio del regista Gillo e già autore dell’acclamato Pa-ra-da (2008), ha messo in scena la vera storia di Giovanni Maddaloni e di suo figlio Pino.

Proprietario della palestra Star Judo Club, Gianni offre ai propri figli un’alternativa alla strada educandoli ai principi dello sport. Attraverso il judo i fratelli Pino, Marco e Laura imparano il sacrificio, la tenacia e il rispetto. Accanto a loro, le decine di ragazzi che frequentano la stessa palestra affrontando così una seconda alternativa all’illegalità che pervade il loro quartiere. Fonte di ispirazione per Pontecorvo e per gli autori è stato anche il libro La mia vita sportiva, dove Gianni Maddaloni ha documentato la propria esperienza. {ads1} Soprattutto dopo Gomorra, Scampia è conosciuta come un luogo senza speranza, intrisa di criminalità. Se da un lato questa convinzione è vera, dall’altro la maggior parte della gente che abita quel territorio (circa 40 mila abitanti) non fa parte della camorra. Sono molte le persone che tentano di sopravvivere e riscattarsi socialmente e L’oro di Scampia racconta la storia di una famiglia che ha raggiunto questo obiettivo. Gianni Maddaloni, che nel film prende il nome di Enzo Capuano (Beppe Fiorello), porta il figlio Pino a livello professionista e all’oro delle olimpiadi di Sydney 2000. Quella medaglia dà il titolo al film, anche se è evidente un omaggio alla nota opera di Vittorio De Sica L’oro di Napoli (1954). Mentre Totò, Eduardo De Filippo, Sophia Loren e Silvana Mangano raccontavano in diversi episodi abitudini e caratteri di alcune zone popolari della Napoli del dopoguerra, L’oro di Scampia mostra le fragilità della società del nuovo millennio nella periferia pertenopea. Sabato scorso Beppe Fiorello è stato ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa per rivelare alcune sue impressioni sul tema affrontato dal film. «Scampia è popolato da una maggioranza di persone perbene, che vivono con enorme dignità e sanno affrontare a testa alta le difficoltà quotidiane. Anzi, per me, questo quartiere della periferia napoletana incarna i pregi, oltre ai difetti, di tutte le periferie metropolitane. E noi, con questo film, abbiamo provato proprio a restituirne la complessità. Non vanno nascosti i problemi del quartiere, perché altrimenti si farebbe un favore alla criminalità, ma ne vanno raccontati i tanti elementi di positività», ha raccontato l’attore siciliano che per immedesimarsi al meglio nel personaggio ha preso lezioni di judo per alcuni mesi. Durante l’intero periodo delle riprese, la troupe è stata seguita dagli uomini del commissariato per essere integrata al meglio nel quartiere, popolato da gente che è stata felice di viziare attori e operatori con frittate di maccheroni e caffè. {ads1}

Al fianco di Fiorello c’è Gianluca di Gennaro nel ruolo di Toni Capuano (Pino Maddaloni). Il giovane attore napoletano ha sempre interpretato parti del ragazzo corrotto dalla mafia. Dopo Come un delfino, dove era un giovane con precedenti penali che impara il nuoto a livello agonistico, adesso è Toni che tra la povertà del suo quartiere e le provocazioni dei suoi coetanei vicini alla criminalità si allena con impegno nel judo con la speranza di trovare un futuro migliore. Accanto a lui un gruppo di amici che sostiene e condivide le sue scelte. «Non credo più che qualcosa cambi nel quartiere e nel Paese. Mio padre ancora ci crede, ma dopo il mio oro ha avuto solo un capannone dove allenare i bambini, freddo in inverno e caldo in estate. E dopo le minacce della camorra, è stato pure costretto a spostare la palestra», queste le parole di Pino Maddaloni oggi nonostante il suo oro. Il lato pessimista del campione, che attualmente ricopre il ruolo di tecnico della nazionale maschile di judo in vista delle prossime olimpiadi di Rio de Janeiro 2016, è presente anche nel film. In più occasioni, una delle quali con sviluppi drammatici, Toni non condivide la visione del padre al punto da abbandonare la sua palestra per allenarsi con il Coni. Il fratello di Pino, Marco Maddaloni, è un altro campione internazionale che nel 2013 ha raggiunto la Coppa Europea di judo a Bratislava e che adesso si sta allenando per i giochi brasiliani. L’anno scorso ha vinto la seconda edizione di Pechino Express in compagnia di Massimiliano Rosolino. Non è da meno Laura Maddaloni che in qualità di judoka ha ricevuto numerose medaglie. Nel 2008 Laura ha sposato il pluricampione olimpico Clemente Russo, il pugile di Marcianise che come i Maddaloni ha scoperto con la boxe una scelta diversa al mondo della camorra.

 

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