Emergenza siccità, a Roma turni di 8 ore senz’acqua
EMERGENZA SICCITÀ – Nelle ultime settimane sta attanagliando l’Italia e ha causato un’emergenza che si estende a tutta la penisola. Più della metà dei campi coltivati sono a secco e intanto ammontano già a oltre due miliardi i danni provocati a coltivazioni e allevamenti. Tra le 10 regioni che stanno per presentare la richiesta di stato di calamità naturale, anche il governatore Zingaretti è pronto a chiedere lo stato di emergenza per la siccità e Acea, la multi-utility al 51% di proprietà del Campidoglio, ha messo a punto un piano per Roma per far fronte alla situazione.
ROMA – Il piano per fronteggiare la crisi idrica non è ancora pronto, ma a grandi linee prevede turni quotidiani di 8 ore senz’acqua per circa un milione e mezzo di romani. Lo stop dell’acqua potrebbe concretizzarsi la notte o la mattina con turnazioni in ogni quartiere o municipio, ma Acea spiega che non è ancora stato stabilito da quale punto della città si comincerà né precisamente la durata dello stop, che potrebbe iniziare subito dopo il 28 luglio, giorno in cui partirà la sospensione delle captazioni dal lago di Bracciano ordinata dalla Regione Lazio. Il piano prevede la tutela di ospedali, vigili del fuoco e delle altre attività sensibili, ma dopo la chiusura dei molti nasoni cominciata nelle scorse settimane, la soluzione comporterebbe un ulteriore disagio a romani e turisti, già messi a dura prova dall’afa eccessiva della città. Ci si domanda quanto questo piano di emergenza siccità di riduzione dell’uso domestico dell’acqua possa effettivamente far fronte alla crisi idrica, considerando anche che “in Italia – come ricorda l’esponente dei Verdi Angelo Bonelli – ogni giorno c’è una dispersione dell’acqua di quasi 9 miliardi di litri al giorno a causa delle perdite registrate lungo la rete di 474 mila chilometri di acquedotti“. “Ogni 100 litri di acqua immessa negli acquedotti – prosegue Bonelli – quasi 40 litri vengono persi per l’obsolescenza della rete idrica”. Prevenzione e manutenzione potrebbero dunque in molti casi evitare misure di emergenza spesso inefficaci. Intanto attendiamo ulteriori dettagli da Acea.
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