Clamoroso Zaytsev: l’eroe di Rio cacciato per un paio di scarpe
IL CLAMOROSO CASO ZAYTSEV – Clamorosa, risulta difficile definire in altra maniera la “vicenda Zaytsev” che si è consumata negli ultimi giorni, culminata con l’estromissione dell’eroe di Rio dalla Nazionale di volley maschile che parteciperà ai prossimi Europei. Il “fattaccio” è presto spiegato. Zaytsev, come quasi ogni atleta di alto livello al mondo, ha un contratto di sponsorizzazione e fornitura tecnica con l’Adidas, colosso mondiale tra i primi al mondo. La Nazionale invece riceve le proprie forniture tecniche dalla Mizuno, che quindi, da contratto, impone anche l’uso delle proprie calzature a tutti gli atleti della rappresentativa azzurra. Lo Zar, divenuto una vera e propria celebrità dopo le Olimpiadi di Rio 2016, si sarebbe rifiutato di rinunciare alle proprie scarpe e questo avrebbe portato ad una frattura insanabile, sfociata nel clamoroso allontanamento dello stesso dal ritiro.
LE PAROLE DI MALAGO’ – A dare l’annuncio della rottura tra Nazionale e Zar è stato Giovanni Malagò, visibilmente scuro in volto, che come riportato anche da Repubblica ha dichiarato: “La querelle per le scarpe di Ivan Zaytsev non è risolta ed è stata ritirata la sua convocazione dalla nazionale. Le nuove scarpe non vanno bene, non ne conosco le motivazioni ma non posso che dispiacermi. Non so cosa sia successo in queste ultime 48 ore, speravo e pensavo che le cose fossero sistemate”. Aggiungendo poi: “Ci avevo messo la faccia su richiesta della federazione visti i miei rapporti personali con Zaytsev: sapevo che erano state realizzate delle scarpe da volley apposta per il giocatore. Ora ho parlato con il presidente (Cattaneo) e non si è trovata la soluzione tra lo sponsor tecnico della Fipav e quello di Zaytsev. Questa situazione rappresenta una sconfitta: non possiamo che rispettare la decisione della Fipav anche se non può che dispiacermi, ma è diritto e dovere della federazione agire in questo senso”.
L’Italia rinuncia dunque al suo giocatore più rappresentativo per una mera questione commerciale e lo stesso Zaytsev, i cui interessi vengono curati dalla moglie manager, non ha voluto fare un passo indietro, magari confidando nel fatto che sarebbe stata la federazione a farlo per prima. Una situazione che ha dell’incredibile considerando la complessità e la frequenza dei contratti commerciali personali e di squadra nello sport professionistico e che non fa che mettere in cattiva luce tutti quanti, giocatori, nazionale e sponsor.
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