Seymour Hoffman, oggi i funerali ma continuano le indagini sulla morte

“Se uno di noi due muore per un’overdose, probabilmente dieci persone che rischiano di morire di overdose non lo faranno”. Parole pronunciate da Philip Seymour Hoffman ad Aaron Sorkin, uno degli sceneggiatori più acclamati al mondo ed ex tossicodipendente come lui.

L’attore, trovato privo di vita nel bagno del suo appartamento con una siringa ancora conficcata nel braccio, aveva espresso questo pensiero al collega durante le riprese del film “La guerra di Charlie Wilson” per riferirsi all’effetto mediatico che la morte di un personaggio famoso genera sulle persone e sull’opinione pubblica. Mai cosa fu più vera se solo si pensa a quanti reportage e documentari sull’aumento dell’uso di eroina in America in questi giorni stanno invadendo la rete e i maggiori media. “Non è morto perché stava facendo baldoria o perché era depresso. È morto perché era un tossicodipendente in un giorno della settimana qualsiasi – specifica in modo perentorio Sorkin – Tra le cose per cui sarà meritatamente ricordato ci sono il suo Willy Loman che è allo stesso livello di quello di Lee J. Cobb e di Dustin Hoffman, il suo Jamie Tyrone, il suo Truman Capote e il suo premio Oscar. Aggiungiamoci quelle dieci persone che sarebbero morte e non moriranno”.

Intanto ancora non si conoscono gli esiti ufficiali dell’autopsia né la cause ufficiali della morte più discussa del momento. Nell’abitazione di Hoffman sono stati ritrovati 50 sacchetti contenenti eroina, oltre a diverse siringhe usate e vari farmaci. Dalle analisi è però emerso che la droga trovata non conteneva additivi, ed in particolare non ci sarebbe traccia del fentanyl, la potente morfina utilizzata per intensificare gli effetti dell’eroina, sospettata di essere la causa di 22 morti per overdose avvenute recentemente in Pennsylvania. Unica svolta delle indagini per ora è stato l’arresto di quattro persone a New York, nel quartiere di “Nolita”, North of Little Italy, sospettate di essere collegate a quella stessa droga che ha ucciso Hoffman.

Quindi le indagini per far chiarezza sulla scomparsa di un mito indimenticabile di Hollywood proseguono, mentre per oggi è previsto il funerale in forma privata. Così come dichiara in un comunicato un portavoce dell’attore alla cerimonia assisteranno solo la famiglia e le persone più vicine alla star, mentre a fine mese si terrà una celebrazione pubblica. Intanto i parenti hanno richiesto che al posto dei fiori amici e conoscenti dell’attore facciano donazioni a due organizzazioni di beneficenza che piacevano ad Hoffman, l’iniziativa per sostenere i giovani artisti “The DreamYard Project” e la fondazione “Christopher and Dana Reeve” che lavora per i paraplegici.

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