Charlie Gard, no degli inglesi al trasferimento al Bambino Gesù di Roma
PICCOLO CHARLIE – L’ospedale Bambino Gesù di Roma si era offerto di ospitare e curare Charlie Gard, il neonato di dieci mesi ricoverato al Great Ormond Street Hospital di Londra per una rara malattia che secondo i medici è incurabile, ma sono sorti degli impedimenti al trasferimento. Il ministro degli Esteri Angelino Alfano è intervenuto sulla questione: “Il nostro ambasciatore ha già parlato con il management del Great Ormond Street Hospital e la risposta è stata che hanno le mani legate da due sentenze che devono rispettare. Avrò un colloquio telefonico con il mio omologo Boris Johnson e ne parlerò con lui”.
https://youtu.be/XueR4V2RHAI
LA MAMMA NON SI ARRENDE – La madre del piccolo Charlie si è messa in contatto direttamente con l’ospedale romano per capire le reali possibilità del trasferimento: “Sono stata contattata dalla mamma di Charlie. È una signora molto determinata e molto decisa, che non vuole cedere di fronte a nulla. Ci ha chiesto di provare a verificare la possibilità che questa cura venga fatta, e i nostri medici e scienziati stanno approfondendo la possibilità”. Queste le parole di Mariella Enoc, presidente dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. “L’ospedale ci ha detto che, per motivi legali, non può trasferire il bambino da noi. Questa è un’ulteriore nota triste – ha aggiunto – non so se sarà possibile trovare una cura, i nostri scienziati approfondiranno il tema e poi paleranno direttamente con la famiglia”.
LE OFFERTE DI AIUTO – Sulla delicata situazione del piccolo Charlie ha parlato anche Pietro Parolin, segretario di Stato del Vaticano: “La Santa Sede farà il possibile per superare gli ostacoli legali che non consentono il trasferimento del piccolo Charlie Gard al Bambin Gesù”. Anche il Papa ha lanciato un appello: “Difendere la vita umana, soprattutto quando è ferita dalla malattia, è un impegno d’amore che Dio affida ad ogni uomo”. Anche il Presidente degli Stati Uniti Donlad Trump ha offerto il proprio aiuto con un tweet: “Se possiamo aiutare il piccolo #CharlieGard, come i nostri amici in Gran Bretagna e il Papa, saremmo felici di farlo”.
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