Tensione a Torino nei luoghi della movida, agenti aggrediti
Per gli scontri a Torino durante i controlli di polizia sulla movida, una giovane attivista del centro sociale Askatasuna è stata denunciata. I reati sono resistenza, lesioni e violenza a pubblico ufficiale. Per ricostruire i fatti di Askatasuna, un pubblico ministero della procura sta ascoltando numerosi testimoni. Al termine dei controlli due commissari di polizia sono stati accerchiati e picchiati da un folto gruppo di contestatori: uno di loro, colpito da un calcio al torace, ha una costola incrinata. Subito dopo è scattata la carica del reparto mobile. La sindaca di Torino, Chiara Appendino, ha commentato così su Facebook: “Condivido le parole di Roberto Finardi, assessore alle politiche per la sicurezza, che poco fa ha dichiarato: <<è intollerabile sia che i controlli predisposti dalla Questura trovino una resistenza violenta da una parte della cittadinanza, sia che questi sfocino in disordini che hanno coinvolto anche persone che stavano trascorrendo una normale serata all’aperto e i gestori degli esercizi commerciali>>. Aggiungo che, a seguito di un confronto con il Questore e il Prefetto, abbiamo avuto la conferma che si è trattato di un servizio straordinario che non si ripeterà con le modalità viste in piazza Santa Giulia. È anche vero tuttavia che i nodi, a un certo punto, vengono al pettine. Dalle zone della movida torinese sono emerse e stanno tutt’ora emergendo delle criticità – ignorate per anni – che abbiamo il dovere di affrontare. Così, dopo un percorso iniziato molti mesi fa dall’amministrazione con l’assessorato al commercio e dopo aver coinvolto le parti interessate, abbiamo adottato i primi provvedimenti atti a garantire una Città sicura e vivibile per tutti. Gli spazi comuni della città sono aperti e appartengono alla cittadinanza, tutta. Essere Sindaca di una città al servizio dei cittadini e delle cittadine significa garantire una civile convivenza all’interno di questi spazi che devono essere sicuri, vivibili e accessibili. Per questo, quello che è successo ieri sera e negli ultimi giorni non si deve più ripetere.È evidente che alcune cose devono cambiare e cambieranno, ma per questo serve la collaborazione di tutti e anche una buona dose di quel senso civico e della legalità che, in alcuni, sembra essersi smarrito.Non sarà facile, ma non abbiamo certamente paura delle sfide. Concludo esprimendo solidarietà e vicinanza, a nome dell’amministrazione, agli agenti feriti e ai cittadini che si sono trovati, loro malgrado, coinvolti negli scontri”. In tanti puntano il dito contro l'”ordinanza assurda”, che vieta la vendita e il consumo di alcolici in bottiglie di vetro dalle 20. “Davanti alla violenza degli agenti, anche solo simbolica – è la versione di Giulia, del centro sociale Askatasuna – abbiamo organizzato un presidio. Perché le strade e i quartieri sono di chi li abita e noi scenderemo sempre in piazza contro la polizia, che rappresenta politiche sempre più violente e repressive”. “Le forze dell’ordine rispondono solo alle vostre provocazioni”, ribatte un residente della zona. “Quando ho visto le divise ho pensato che, fortunatamente, non avevano ceduto all’affronto della scorsa settimana”, quando un gruppo di carabinieri impegnati nei controlli è stato circondato dai giovani dei centri sociali. “Sono partiti i cori ma i clienti dei locali seduti ai tavoli non li hanno seguiti. Poi, in un attimo, la tensione si è alzata – conclude la residente – e tutto è degenerato”.
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