Uccisa perché malata. Ergastolo alla figlia

Carcere a vita. È questa la condanna che Maria Grazia Guidoni dovrà scontare a causa dell’omicidio della madre. A deciderlo è stata la corte di Assise di Piacenza. La donna, dopo l’omicidio, ha occultato il cadavere in provincia di Grosseto.

Maria Grazia Guidoni, 46 anni, è stata condannata al carcere a vita. Lo ha deciso la corte di Assise di Piacenza, presieduta dal giudice Italo Ghitti, per la donna accusata di aver ucciso la madre ammalata di Alzheimer nella loro abitazione di Pontenure, nel Piacentino, il 3 luglio del 2012, e di aver poi abbandonato e nascosto il cadavere in provincia di Grosseto. Il tutto per un movente economico e con la complicità del figlio Gino Laurini, condannato a 9 anni pochi giorni fa. I giudici del tribunale di Piacenza hanno accolto in pieno la tesi accusatoria della pubblica accusa che, al termine della requisitoria, aveva appunto chiesto l’ergastolo per la donna imputata di omicidio volontario premeditato e aggravato, occultamento e distruzione di cadavere e tutta una serie di altri reati minori. La donna, presente in aula alla lettura della sentenza, non è riuscita a trattenere le lacrime. Gli avvocati della difesa, Roberta Sofia che ha assistito Guidoni con Gianpaolo Ronsisvalle, hanno chiesto l’assoluzione per mancanza di prove, mentre il pm Roberto Fontana ha sottolineato le tante bugie dette dall’imputata anche dopo che il figlio aveva confessato ai carabinieri il delitto compiuto insieme alla madre. E proprio riferendosi al figlio Gino Laurini, la cui confessione ha dato il via all’indagine, il pm Fontana ha sottolineato come sia credibile: <<Ha ammesso subito il proprio ruolo e si è detto pronto a pagare per ciò che aveva fatto. Ha dato una versione coerente e stabile dei fatti. E le sue dichiarazioni non sono state smentite>>.

Vai alla home page di LineaDiretta24

Leggi altri articoli dello stesso autore

@_mchiara