Paradores e trulli: l’estate si fa low cost
Estate è sinonimo di sole, mare, vacanze, eppure il caldo torrido da solleone rischia di bruciare, sul nascere, l’entusiasmo dei turisti fai da te alle prese con l’organizzazione delle tanto agognate ferie di ferragosto. E così, per farvi risparmiare tempo, fatica e, soprattutto, denaro abbiamo pensato di bypassare i soggiorni vacanza dietro ai quali, spesso, si nasconde l’insidiosa formula del “no bed inclusive”, ovvero pernottamento non incluso nel prezzo. Specchietto per allodole di un turismo inconsapevole questi remunerativi pacchetti viaggio sono , a nostro avviso, da acquistare con le “dovute precauzioni”.
Partendo proprio da queste considerazioni abbiamo dato alle formule con pernottamento la priorità assoluta, regalandovi la possibilità di vivere atmosfere fiabesche all’interno di scenografiche dimore da mille e una notte. Di fronte al continuo dilagare di catene alberghiere standardizzate in termini di strutture e servizi, abbiamo tracciato il percorso di un tour sui generis, da vivere anche attraverso la ricerca di nuove possibilità di abitare la meta dei propri sogni; e così abbiamo scelto tre paesi apparentemente diversi tra loro che tuttavia presentano, come comune denominatore, la caratteristica di essere riusciti a preservare una cultura, e un’ architettura, che rappresenta la carta vincente di un turismo alternativo da vivere fino all’ultimo giorno di vacanza.
Paradores e trulli
Avete mai sentito parlare dei paradores? Questa formula spagnoleggiante da “viajes inolvidables” (viaggi indimenticabili) risale al 1910, quando lo Stato spagnolo decise di affidare al marchese De La Vega l’incarico di creare il primo enclave di ricezione turistica della regione iberica: un punto di riferimento che fosse allo stesso tempo oasi di ristoro e accoglienza per escursionisti , viaggiatori e pellegrini. Nel 1928 nacque il Parador de Turismo de Gredos, il primo esemplare di struttura ricettiva alternativa; un progetto che, tuttavia, a causa della guerra civile, rischiava di morire sul nascere; invece, a partire dagli anni ‘60, questa rurale formula di ospitalità iniziò a decollare trasformando una modesta idea di propaganda turistica in un colosso ricettivo da guinness dei primati. Nel 1991 si è costituita la società statale Paradores de Turismo de Espana, conosciuta in tutto il mondo per la singolarità dell’offerta all inclusive dal rapporto qualità prezzo davvero competitivo. A questo punto, non ci resta che iniziare la ruta ispanica dal sabor andaluso, alla scoperta di castillos, palacios y monasterios (castelli, palazzi e monasteri) che, siamo certi, regaleranno indimenticabili emozioni a chi, anche solo per una notte, deciderà di concedersi il sogno di un parador. Abbiamo stilato la classifica dei paradores più belli, tenendo conto della posizione, della struttura e delle recensioni dei turisti.
Medaglia d’oro al Parador de Ronda. Situata nella comunità autonoma dell’Andalusia , Ronda è il non plus ultra della spettacolarizzazione urbana: città di origine araba, di cui conserva lo stile architettonico e paesaggistico, l’antico borgo è stato edificato su un’antica e suggestiva rupe spaccata in due dal Tajo, una profonda e vertiginosa gola scavata dal torrente Guadalevin e riunita, alle estremità, dal Puente Nuevo. El Parador de Ronda è situato proprio di fronte al vertiginoso spettacolo calcareo delle rocce, a strapiombo sullo storico burrone.
Secondo posto per il Parador de Jaen. Antica fortezza araba risalente al sec XII, il Castillo de Jaen offre al turista la magia di una realtà da favola. Situato sulla collina di Santa Catilina, il parador delle meraviglie regala, allo sguardo di chi contempla , panorami mozzafiato dell’antica città moresca. Nonostante il recente restyling, il castello conserva il suo caratteristico stile mudejar, un misto tra architettura araba ed occidentale. Di grande interesse sono la Cappella di Santa Catilina, la Piazza d’Armi e la torre Homenaje, alta 40 metri.
Il Parador de Arcos de la Frontera si è aggiudicato, invece, il terzo e ultimo posto di questa speciale classifica . Circondato dalle mura del Castillo de los Arcos, costruito in pietra arenaria, la struttura è situata su un antico costone roccioso che domina l’antico borgo. Considerato uno tra i piu bei pueblos blancos (villaggi bianchi) dell’Andalucia, il centro storico vanta splendidi palazzi rinascimentali dalle caratteristuche rejas in ferro battuto, torri e monumentali chiese, tra cui spicca la meravigliosa Basilica di Santa Maria de la Asunsion, risalente al secolo XI.
Dalla splendida Andalusia dirottiamo su un’altra meta turistica da sogno, la suggestiva Valle d’Itria inserita nel 1996, dall’UNESCO, nella prestigiosa World Heritage List, la classifica dei 51 paesi patrimonio dell’umanità. Sotto il sole cocente dell’estate che avanza, il nostro lungo viaggio “architettonico- culturale” prosegue tra gli ulivi dell’entroterra barese, nella storica capitale dei trulli: Alberobello. Nella Puglia delle meraviglie queste candide e compatte costruzioni sono l’ esempio tangibile di una tradizione secolare dell’abitare, risalente alla metà del XIV secolo. Nat come strutture provvisorie facili da abbattere e da ricostruire, i trulli ono il risultato architettonico di una strategia politica messa a punto dagli abitanti dell’entroterra pugliese per arginare un’onerosa tassazione sugli immobili che il Regno di Napoli, attraverso un editto, imponeva alla cittadinanza. Queste antiche costruzioni di emergenza, nonostante le rudimentali tecniche di assemblamento strutturale, si sono rivelate, negli anni, dimore solide e sicure. Costruite da veri e propri mastri trullari, le abitazioni richiedono una tecnica di manovalanza piuttosto complessa che solo l’esperienza di una lunga e secolare tradizione è in grado di tramandare. Composti da un vano semplice (modulo unitario), o dall’accostamento di più ambienti (moduli), i trulli presentano una pianta di forma approssimativamente circolare sul cui perimetro si costruisce la muratura. Edificati senza malta, a secco, con pietre trovate nei campi , incastrate l’una sull’altra attraverso un abile gioco gravitazionale, i trulli vengono infine imbiancati con latte di calce e decorati con un pinnacolo e altri elementi ornamentali. La combinazione di mura spesse e piccole aperture, appositamente studiata per mantenere l’ambiente interno caldo d’inverno e fresco d’estate, rende queste piccole dimore pugliesi la meta più gettonata dai turisti di tutto il mondo. State pensando di affittare un trullo per il prossimo weekend?
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Tra paradores e trulli l’estate si fa low cost. Popolo di viaggiatori: Adelante!