La sindaca di Roma, Virginia Raggi, rischia di dover affrontare il tribunale. Le è stata notificata la conclusione delle indagini sulle vicende delle nomine di Salvatore Romeo e di Renato Marra e non essendo state archiviate lasciano presupporre la volontà degli inquirenti di richiedere al Giudice delle Indagini Preliminari il rinvio a giudizio della sindaca. Le accuse sono quella di falso nel caso della nomina di Marra e di abuso d’ufficio per la nomina di Romeo. Quindi la palla passerà al giudice per le indagini preliminari.

Le vicende sono due quindi. Il 24 gennaio la Raggi ha ricevuto il primo avviso di garanzia: era indagata per abuso d’ufficio e per falso per la nomina di Renato Marra. L’accusa di abuso d’ufficio in questo caso è stata archiviata, mentre è rimasta in piedi quella di falso. La nomina di Renato Marra aveva sollevato un vespaio e la Raggi è accusata di aver mentito (falso) a Mariarosa Turchi, responsabile anticorruzione del comune di Roma. La Raggi disse che la nomina di Renato Marra era stata decisa da lei in totale autonomia, invece secondo le intercettazioni, risulta che ad essere il vedo dominus della situazione fosse Raffaele Marra e che Virginia Raggi venne tenuta in parte all’oscuro di molti dettagli della vicenda.

Poi il 7 gennaio la Raggi ha ricevuto un nuovo avviso di garanzia, ancora per abuso d’ufficio, stavolta per la nomina di Salvatore Romeo a capo della segreteria politica del Campidoglio. Niente archiviazione stavolta e Virginia Raggi rischia il processo. Relativamente alla questione della nomina di Romeo c’è da dire che la sindaca si è rivolta all’ANAC per avere un parere sul proprio operato e in sostanza l’ente anticorruzione avrebbe avallato le scelte della Raggi. Con questi presupposti, quindi, con ogni probabilità anche la seconda accusa di abuso d’ufficio potrebbe cadere.

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