Stanotte a Venezia e Sarabanda, due eventi tv premiati dal web

Più che la messa in onda di due eventi tv, ci aspettavamo uno scontro tra titani, tra un altro, emozionante viaggio  alla scoperta delle bellezze di una delle città più suggestive città della penisola italiana,  e un atteso ma nostalgico ritorno dello storico quiz musicale delle reti Mediaset, invece si è rivelata l’ennesima vittoria del web, il trionfo mediatico di due realtà televisive che si sono contese, più che i dati Auditel, la valanga di cinguettii e commenti di fan che, puntuali, affollavano la sezione dei trend topic e le pagine social dei programmi tv. Questo, e molto altro, sono state Stanotte a Venezia e Sarabanda, le trasmissioni andate in onda nella serata di martedì 13 giugno e condotte rispettivamente da Alberto Angela e Enrico Papi, due diverse espressioni dell’odierna tv generalista che, tra alti e bassi, tra punti di forza e gaffe irrimediabili, hanno calamitato l’attenzione del pubblico.

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Stanotte a Venezia e Sarabanda, la parola al web

Se, da una parte, il rodatissimo principe dei divulgatori scientifici ha sbaragliato la concorrenza – il suo speciale tv sulla città dei Dogi è stato visto da circa 5 milioni di spettatori, pari al 25.05% di share-, e ha fatto parlare di sé, nell’universo telematico, per il fascino, il talento e l’innato aplomb che, da sempre, lo contraddistinguono, toccando, insieme a personalità influenti del mondo della cultura e dello spettacolo quali il violinista Uto Ughi, la costumista Nanà Cecchi, e gli attori Giancarlo Giannini ( nelle vesti di Carlo Goldoni), Giusi Buscemi, Lino Guanciale (alias Giacomo Casanova) e Massimo Wertmuller, le tematiche più disparate, dalle suggestive note della musica di Vivaldi alle lavorazioni del vetro e delle gondole, dalle usanze modaiole nel Settecento ai capolavori delle Gallerie dell’Accademia – dov’è conservato l’Uomo vitruviano di Leonardo da Vinci-, e contribuendo alla rinascita di parodie esilaranti sul web (quella dei DoliWood ne è un esempio), dall’altra lo showman romano è riuscito a far apprezzare al popolo internettiano  il debutto di un’operazione televisiva, efficace dal punto di vista telematico – l’hashtag #Sarabanda è stato uno dei più twittati della serata-, ma risultata televisivamente polverosa, stantia e confusionaria, spesso corredata da problemi tecnici, da clamorosi scivoloni musicali (si veda la perfomance di Luca Diomedi sulle canzoni di Biagio Antonacci e de “Il Volo”) e dalle imitazioni -mal riuscite- del conduttore.

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Il risultato? Una netta supremazia, in fatto di share, di un programma culturale dove il conduttore riesce a dare una panoramica ampia dell’argomento trattato che, tuttavia, livella e non oscura la popolarità sul web di un revival sì meno originale e di diverso spessore, ma realizzato ad hoc per solleticare la curiosità del telespettatore, amante del trash e nostalgico delle trasmissioni che hanno attraversato la sua generazione.

Che quest’inconsueto ma inevitabile confronto tra due programmi come Stanotte a Venezia e Sarabanda,  differenti, ricordiamolo ancora una volta,  per offerta e pubblico televisivi, possa servire da spunto, per lo staff del quiz musicale condotto da Papi, per capire come superare lo scaglione del 8.5% di share della prima puntata della nuova edizione, e aggiustare il tiro di un programma sì proiettato verso il mondo dei social, ma ancora poco definito e troppo ancorato al ricordo di una grottesca cornice televisiva degli anni 90 e 2000?

 

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