Patto tra Pd, M5S, Fi e Lega salta per il Trentino
Ieri alla camera è saltato il patto tra PD, M5S, FI e Lega sulla legge elettorale. I quattro partiti erano arrivati a un accordo in Commissione Affari Costituzionali che aveva prodotto una legge elettorale condivisa. Un proporzionale con soglia di sbarramento al 5%. L’accordo è saltato sul voto ad un emendamento minore, non approvato in commissione. Un emendamento proposto da Micaela Biancofiore di FI e votato dal M5S con il parere contrario del PD. L’emendamento prevedeva l’applicazione del proporzionale anche in Trentino Alto Adige, regione a statuto speciale che avrebbe mantenuto il maggioritario. Una mossa che non è andata giù ai Dem che accusano i grillini di tradimento e irresponsabilità. ‘Il PD ha fatto lo sforzo più grande, accettando il proporzionale ed è stato tradito’ si sfoga Ettore Rosato, capogruppo PD alla Camera. Ovviamente per il M5S ‘traditori e irresponsabili’ sono stati quelli del Partito Democratico a cui il Movimento aveva palesato il voto favorevole all’emendamento.
Solito lancio e rilancio d’accuse insomma. La commissione è stata riconvocata per martedì, quando i partiti dovranno provare nuovamente a raggiungere un’intesa che consenta di avere una legge elettorale per poter andare al voto in autunno. Il voto anticipato, però è stato frenato da Berlusconi mentre è invece auspicato da PD, M5S e Lega. Come noto, anche gli alleati minori di governo, Alfano in primis, sono contrari ad un voto anticipato, soprattutto con un proporzionale che rischia di cancellarli dal parlamento.
Banco di prova generale per testare la tenuta del governo, però, sarà la manovrina da approvare la settimana prossima in Senato. Se dovesse reggere il governo è molto probabile che si riesca a ricucire il patto tra PD, M5S, FI e Lega per arrivare ad una legge elettorale condivisa. Altrimenti il rischio è rappresentato da un ennesimo governo di transizione che poco o niente potrà fare.
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