Scandalo Eliseo: Teatri e Associazioni denunciano
Scoppia lo ‘scandalo Eliseo’: era il 15 marzo 2017 quando il direttore artistico del Teatro Eliseo, Luca Barbareschi, convocava una conferenza stampa per annunciare l’imminente chiusura del Teatro a causa del disinteresse istituzionale, sottolineando più volte la mancata promessa del Ministero relativa l’elargizione di 4 milioni di euro. Il Mibact risponde, giustamente, che occorre dapprima un’analisi dei diversi progetti e relativa comparazione con quelli di altri teatri.
Ma in aprile le cose cambiano e così, nella manovra correttiva di bilancio, sulla Gazzetta ufficiale all’art. 22 comma 8 si legge: “in favore del Teatro Eliseo, per spese ordinarie e straordinarie, al fine di garantire la continuità delle sue attività in occasione del centenario della sua fondazione è autorizzata la spesa di 2 milioni di euro per l’anno 2017“. Così il 30 maggio circa 40 Teatri e Associazioni di categoria hanno scritto una lettera aperta al ministro Padoan chiedendo perchè alcuni fondi siano stati elargiti ad un singolo teatro privato, senza evidenti motivazioni e verifiche, senza richiedere il parere dell’Antitrust. Precisiamo che si parla di “privato” perchè l’Eliseo è gestito dalla Casanova Teatro srl di Barbareschi. E ancora ci si chiede come mai il Teatro Eliseo abbia beneficiato di ulteriori elargizioni da parte del Ministero dei Beni culturali: nella lettera si parla di circa 514.813 euro dal FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo) e di 250.000 euro dal fondo integrativo per i progetti speciali gestito dal ministro Franceschini. A questi si aggiungerebbero 300.000 euro dalla Regione Lazio e 100.000 dal Comune di Roma. Ma lo scandalo Eliseo è legato soprattutto ad una questione: “perchè Parlamento e Governo dedicano tanta attenzione ad un unico soggetto privato davanti ad un mercato teatrale che, nella sua interezza, presenta una serie di criticità economiche note a tutti e da tempo?”. La lettera, firmata da diversi Teatri, tra cui il Brancaccio, l’Ambra Jovinelli, il Parioli, il Vittoria, il Vascello, Sala Umberto e altri teatri italiani, si conclude con un’ulteriore precisazione: “all’art. 22 comma 8 le risorse destinate al teatro Eliseo in base agli emendamenti bipartisan, sostenuti da Pd e Forza Italia, approvati dalla Commissione Bilancio della Camera passano da 2 a 4 milioni per ciascuno degli anni 2017 e 2018“.
Grida allo ‘scandalo Eliseo’ anche l’AGIS (Associazione Generale Italiana dello Spettacolo), che in una lettera indirizzata al Parlamento precisa: “per centinaia di imprese che nel corso degli anni hanno visto diminuire il Fus dallo 0.083% allo 0.026 del Pil e che hanno subito dagli Enti locali tagli anche del 50% è frustrante assistere ad atti arbitrari e opachi che hanno come unico obiettivo quello di ripianare debiti e deficit gestionali“. Annunciando così le dimissioni dei propri rappresentanti dalla Consulta per lo Spettacolo del Mibact, viene fatto un ultimo appunto: “saremmo tutti lieti se Barbareschi riuscisse a guadagnarsi sul campo, giocandosi la partita ad armi pari con gli altri concorrenti, una congrua integrazione dei contributi che pure il Teatro Eliseo potrebbe meritare”.
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