The show must go on
Olimpiadi, un’unica parola che racchiude al suo interno un mare di significati: non solo una competizione sportiva, ma una vera festa. Nel passato i Giochi hanno sempre rappresentato un momento di tregua tra gli stati, sarà così anche per le Olimpiadi invernali del 2014?
Ormai siamo agli sgoccioli e l’atmosfera non è di certo delle migliori. Le Olimpiadi invernali si svolgeranno tra il 7 e il 23 febbraio a Soči, in Russia. “Gateway to the Future” è lo slogan, nella speranza che l’evento segni una svolta sociale. La speranza per niente nascosta di Putin, infatti, è quella di una nuova primavera politica della Russia che, di questi tempi, sembra soffocare tra le “incomprensioni” con Europa e fronte orientale. Non a caso sono stati investiti ben 21 miliardi di euro, che hanno reso questa Olimpiade la più costosa di sempre.{ads1} Il Cremlino, insomma, ci ha messo veramente tutto il suo impegno ma non esita ad accusare l’Occidente di volerlo screditare. Purtroppo, però, gli attacchi non provengono solo dall’esterno, ma sono gli stessi media russi a mettere in dubbio i buoni propositi di Putin, additando tanto impegno come un tentativo di accrescere il proprio potere personale. «Forse è giunta l’ora di rispondere sul serio a questi attacchi: spero che la festa dello sport darà risposta a tutte queste domande» ha dichiarato Peskov, portavoce di Putin. Nel frattempo, i comitati olimpici dei Paesi partecipanti alla manifestazione continuano a ricevere minacce terroristiche. Tra questi anche l’Italia, ma il Coni ha dichiarato: «Il Comitato Olimpico Nazionale Italiano manifesta fiducia e serenità nelle misure di sicurezza che sono state garantite dagli Organizzatori al Cio, alle Federazioni Internazionali e ai Comitati Olimpici».
Lo scorso 29 dicembre una donna si è fatta esplodere all’ingresso della stazione di Volgograd provocando 17 morti. Le opinioni sulla vicenda sono discordanti: c’è chi ritiene che la sicurezza abbia funzionato in quanto i metal detector avrebbero impedito un numero ulteriore di vittime e chi, invece, ritiene la Russia incapace di prevenire un secondo attentato svoltosi a poca distanza da quello del 21 ottobre, sempre a Volgograd. Nel dubbio, prevenire è meglio che curare e Putin questo lo sa bene: 22mila unità di agenti della Protezione civile russa avranno il compito di vigilare nella città olimpica. Le autorità rassicurano che a Soči, metal detector a parte, saranno utilizzati anche droni per il controllo dall’alto degli impianti sportivi e robot con il compito di verificare la presenza di esplosivi.
Al momento, la questione più delicata sembra essere quella dei rapporti con l’Ucraina. Il ministro Azarov ha dato le dimissioni dichiarando: “Ho preso una decisione personale di chiedere al presidente dell’Ucraina di accettare le mie dimissioni dall’incarico di primo ministro con lo scopo di creare una possibilità aggiuntiva per un compromesso politico di risolvere pacificamente il conflitto”. Inoltre, le leggi anti-protesta sono state finalmente abrogate. Tuttavia, improvvisamente, Yakunovich si è assentato per questioni di salute, una febbre molto alta a quanto pare, che non gli ha permesso di firmare le nuove leggi e fissare nuovi incontri, mentre il tempo continua a correre inesorabilmente.
Di recente, infine, si è trovato nei guai anche lo sponsor ufficiale dei giochi, la Coca Cola, a causa di una sua campagna lanciata sui social network che permetteva di inviare lattine personalizzate con scritte agli amici. Peccato che il sito non permettesse di digitare la parola “gay” e, anzi, nel caso qualcuno tentasse invano, si sarebbe visto apparire la scritta: «Oops, facciamo finta che non l’hai digitata». Ovviamente sono scattate subito forti proteste e la campagna è stata disattivata.