Studentesse di Bristol raccontano su Snapchat le molestie subite
Studentesse di Bristol raccontano su Snapchat le loro storie di molestie subite. Dallo stupro ai palpamenti, dalle parole volgari alle molestie, un gruppo di studentesse che non avevano denunciato alla polizia le molestie subite ha deciso di uscire allo scoperto sul social network più usato dai più giovani. L’iniziativa è partita da Hannah Price, studentessa dell’Università di Bristol ed editor online del giornale “Epigram”. Ed è proprio, purtroppo, la paura di denunciare il filo conduttore dei racconti delle ragazze. Nessuna si era rivolta alle forze dell’ordine, nessuna aveva trovato la forza ed il coraggio di denunciare prima di decidere di rendere pubblico proprio sui social network il racconto delle violenze subite. Segno dei tempi si dirà. Sicuramente ora magari qualcuna di loro troverà il coraggio di rivolgersi alle Istituzioni per cercare aiuto e denunciare. Nei racconti di molte di loro la mancata denuncia è dovuta o al fatto che conoscessero il molestatore, che in taluni casi era un parente, in altri casi perché il molestatore era una persona importante che avrebbe potuto rendere loro poi la vita difficile.
Le studentesse di Bristol hanno registrato dei video, in molti casi a volto scoperto, in alcuni coi visi travisati dagli effetti che Snapchat mette a disposizione per rendere le foto più divertenti ma che in questo caso sono serviti solamente a travisare i volti. Anche se Snapchat dopo 24 ore cancella i contenuti, Hannah Price ha deciso comunque di raccogliere tutti i video così che le denuncie delle ragazze non andassero perdute. E l’effetto è stato senza dubbio positivo, grande successo dell’iniziativa e molta solidarietà, fortunatamente anche dai colleghi studenti maschi, per un problema che anche nel Regno Unito ha dimensioni preoccupanti se si pensa che il 20% della popolazione femminile, quindi una donna su cinque, ha subito molestie nel corso della vita.
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