L’enigmatico “Pintoricchio pittore dei Borgia” rivive ai Capitolini

La Roma sfarzosa di una delle famiglie più potenti e controverse dell’intera storia moderna, e dell’artista rinascimentale che, con un linguaggio pittorico senza eguali, l’ha resa immortale sulle pareti dell’Appartamento Borgia, rivive in un’emozionante ed inedito racconto espositivo. Prende piede dal 19 maggio al 20 settembre, nella suggestiva cornice dei Musei Capitolini, Pintoricchio Pittore dei Borgia . Il mistero svelato di Giulia Farnese”, la mostra organizzata dall’Associazione Culturale MetaMorfosi con Zétema Progetto Cultura, e curata da Cristina Acidini,  Francesco Buranelli, Claudia La Malfa e Claudio Strinati, con la collaborazione di Franco Ivan Nucciarelli, che ha il merito di sviscerare il fonte legame tra Papa Alessandro VI e il pittore umbro e, allo stesso tempo, di restituire integrità ed originale bellezza ad una delle scene più emblematiche dell’intero ciclo pittorico delle stanze borgiane in Vaticano, che ritrae il papa in ginocchio, davanti alla Madonna col Bambino benedicente.

pintoricchio pittore dei borgia

L’ opera fu oggetto di numerosi scandali a causa della presunta raffigurazione di Giulia La Bella, sorella di Alessandro Farnese e amante di papa Borgia, nelle vesti della Vergine, un ipotetico ritratto di un dolce e soave volto femminile, più simile alle tradizionali madonne pinturicchiane che a un’iconografia vera e propria della Farnese, che spinse erroneamente un indignato Giorgio Vasari a menzionarlo nella composizione, unica di tutto l’affresco del pittore umbro ad essere citata dal critico all’interno della sua prima edizione delle “Vite dei più eccellenti pittori, scultori et architettori” (“Sopra la porta d’una camera la Signora Giulia Farnese per il volto d’una Nostra Donna: et nel medesimo quadro la testa di esso Papa Alessandro”), e ad essere coperta, decontestualizzata e, infine, dispersa in più frammenti nei secoli avvenire.

Pintoricchio pittore dei Borgia: il mistero svelato di Giulia Farnese e le opere in mostra

A circa cinquecento anni di distanza dalla sua realizzazione, grazie ad un’accurata e intensa attività di ricerca, che ha portato al ritrovamento di una mediocre copia seicentesca del quadro, eseguita dal pittore Pietro Fachetti,  il “rompicapo” è stato risolto e le due immagini della Madonna e del bambino Gesù (l’immagine raffigurante Alessandro VI è andata distrutta), ormai due quadri a sé stanti e appartenenti alla collezione Chigi, possono essere ammirate in mostra con altre 33 opere rinascimentali, dipinti, sculture e cromolitografie che restituiscono ai Borgia – al di là delle calunnie e maldicenze-, l’immagine di una famiglia di personaggi potenti e di mecenati di pittori illustri ed rivoluzionari, e contribuiscono a delineare meglio l’approccio stilistico “all’antica” e il linguaggio pittorico, squisitamente armonioso ed evocativo, di Pinturicchio.

pintoricchio pittore dei borgia

Si esce da Pintoricchio pittore dei Borgia. Il mistero svelato di Giulia Farnese soddisfatti, appagati e con in testa nelle ultime parole di uno dei curatori del percorso espositivo: “Si dice che la bellezza salverà il mondo. In questo caso, è la bellezza ad essersi salvata da se stessa”.

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