Giethoorn: la città senza strade e auto
Giethoorn, un piccolo villaggio di 2600 abitanti, situato nella provincia di Overijssel, in Olanda, è un piccolo eden terrestre dove non esiste smog e inquinamento, non ci sono strade, dove si vive più sull’acqua che sulla terra e grazie ai suoi stretti canali ed 176 ponti immersi nel verde che la caratterizzano, è diventata negli anni una famosa destinazione turistica.
Incontaminata da secoli, questa cittadina olandese è conosciuta come la “Venezia del nord” , qui, a solo due ore di distanza da Amsterdam, ci si muove rigorosamente a piedi o in barca, per i più pigri c’è la possibilità di sfruttare l’unica pista ciclabile che attraversa la città. Ci sono metropoli dove regna sovrano il caos e l’inquinamento, dove ciclicamente bisognare fare i conti con le “giornate ecologiche” e le forti regole restrittive contro inquinamento acustico e non, siamo alla ricerca continua di nuove tecnologie in grado di salvaguardare l’ambiente e poi c’è Giethoorn, dove il tempo sembra essersi fermato e regnano sovrani il silenzio e la semplicità.
GIETHOORN, UN VILLAGGIO FIABESCO LEGATO ALLA PROPRIA STORIA
Il nome Giethoorn deriva da geitenhoorn, letteralmente “corno di capra”, poiché nelle torbiere della regione furono rinvenuti numerosi corni di capra selvaggia. I primi a chiamarla così furono i membri della setta dei Flagellanti, che nel XIII trovarono riparo in questo luogo per nascondersi dalle persecuzioni religiose. Furono i monaci a a sfruttare l’ambiente acquitrinoso della zona per il trasporto ed il commercio della torba, fossile combustibile e garanzia per l’economia dell’epoca. Fu proprio in quel periodo che iniziarono le costruzioni dei tanti canali e i circa 176 ponti che attraversano e caratterizzano la città, per incentivare e facilitare i trasporti, così da renderlo articolato ed efficiente ma pur sempre immerso dal verde e protetto da quel mostro che a volte sembra essere proprio l’industrializzazione. Questo paese, situato nel cuore dell’Europa, rappresenta quasi un’utopia, un paradosso, al riparo dalla modernità e dalla tecnologia, chiamiamolo un capolavoro dove tutto sembra essere perfetto e “puro”. Unico e tranquillo nel suo genere, questo paese è ricco di musei, tra questi il più famoso è quello di ‘T Olde Maat Uus, trasformato da rustica fattoria ottocentesca a luogo di interesse utile per conoscere la storia di Giethoorn. La cittadina divenne famosa nel 1958, quando venne girato il film dal titolo Fanfare.
BORGHI SULL’ACQUA, CANNETI E TORBIERE: IL PARCO NAZIONALE WEERRIBEN-WIEDEN
A Giethoorn il verde è ovunque visto che il villaggio sorge proprio all’interno del Parco Nazionale Weerribben-Wieden, nella provincia dell’Overijssel. A caratterizzarlo sono proprio i laghi, gli stagni, i canali, le torbiere, i canneti ed i boschi lussureggianti che lo rendono davvero uno spettacolo surreale, tanto da spingere molti a chiamarlo “il parco degli Hobbit”. Una particolarità della zona sono le tante fattorie con i tetti ricoperti di canne che sorgono su piccole isole collegate tra loro da piccoli ponti. Il modo migliore per scoprire il parco Weerribben-Wieden è in barca, anche se per gli amanti dello sport e della pedalata anche in bicicletta la zona circostante ha tanto da offrire. Tra le tipiche abitazioni degli operai, le torbiere di un tempo, ex villaggi di pescatori e mulini, con una bella passeggiata a piedi tra una pittoresca fauna e flora tuta da scoprire, potrete ammirare il retaggio della ricchezza del Secolo d’Oro.
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