Wannacry, il virus che sta mettendo in ginocchio le reti mondiali

Wannacry, tradotto “voglio piangere”. Questo il nome del terribile virus usato dagli hacker per un cyber attacco senza precedenti alle reti mondiali. Decine di migliaia di attacchi informatici lanciati contemporaneamente in tutto il mondo hanno bloccato i computer degli ospedali della Gran Bretagna, della Fedex, della compagnia Telefonica spagnola, della polizia russa. I computer vengono bloccati da una schermata che non permette alcuna attività, non permette di riavviare il sistema e promette di salvare e decrittare i dati sul computer colpito dietro il pagamento di un riscatto pagabile in Bitcoin, la moneta sul web che non si può rintracciare. Wannabe è un ransomware/malware che sarebbe stato lanciato tramite Ethernal Blue, una cyber arma dell’Nsa che è stata rubata dagli Shadow Brokers, un noto collettivo di hacker.

 

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La schermata che appare sui computer infettati da Wannacry

Wannacry ha colpito Usa, Russia, Cina, Spagna, Portogallo, Vietnam ed Ucraina. In Italia sembrerebbero essere state attaccate le reti informatiche di alcune Università, tra le quali la Bicocca di Milano. Gli hacker starebbero già incassando anche se, al momento, non si ha nessuna garanzia sul successivo sblocco del computer. Così come si ignora se nelle macchine colpite vengono rubati i dati o se è un semplice “rapimento digitale allo scopo di chiedere un riscatto” senza alcun intento spionistico. Gli ospedali britannici risultano tra i più colpiti in quanto i sistemi operativi usati nelle strutture pubbliche risultano essere più vecchi, e di conseguenza più esposti e vulnerabili ad attacchi di questo tipo. Questo attacco dimostra l’assoluta vulnerabilità delle reti mondiali. Gli esperti di cyber-sicurezza stanno lavorando incessantemente e per il momento si limitano a consigliare di installare la patch MS17-010. La falla sfruttata dagli hacker sarebbe, il condizionale è ancora d’obbligo, un buco nell’Smb Server di Windows per il quale la Microsoft aveva già provveduto con un security update dello scorso marzo, che però, evidentemente, non tutti hanno installato.

 

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@MassimoSilla_