Maxi evasione a Pinerolo, intestate fatture false a defunti
Abbattere i costi ed evitare problemi con il fisco, tirando in ballo soggetti deceduti da tempo: questo l’intento di M.S., l’imprenditore cinquantenne, responsabile della maxi evasione a Pinerolo (comune del piemontese, già noto in Italia per la discesa in campo degli “007 dell’amministrazione”, un team di specialisti del settore, fondato per segnalare le anomalie all’Agenzia dell’Entrate e combattere la piaga sociale ed economica dell’evasione fiscale).
Stando a quanto riportato dalle testate giornalistiche on line Askanews e Torino Oggi, l’ideatore e beneficiario della frode, denunciato dalla Guardia di Finanza del posto per aver occultato al fisco redditi di oltre 12 milioni di euro ed evaso Iva per 2.5 milioni di euro, aveva intestato le sue società, attive nell’ import-export di legnami, a un prestanome, la sua ex compagna, ed aveva cercato di ridurre al minimo i costi delle aziende e di “svicolare”dai controlli fiscali, attraverso l’emissione di fatture false, intestate a defunti.
A completare il quadro della maxi evasione a Pinerolo, le assunzioni di un’unica e regolare dipendente, e di quattordici lavoratori in nero, che svolgevano le mansioni da operai, sprovvisti di ogni garanzia assicurativa e previdenziali.
Un’ insolita ed “ingegnosa” frode, quella architettata ad hoc dall’imprenditore, un tentativo di evitare controlli e di avere problemi con il fisco che, tuttavia, non risulta essere l’unico nel comune piemontese: qualche mese fa, infatti, è finito nei guai S., il commercialista di 56 anni che offriva impeccabili consulenze tributarie a società rinomate, “dimenticandosi” di presentare la propria dichiarazione dei redditi per cinque anni consecutivi, e di versare imposte nelle casse dell’ Erario.
Il fiscalista, segnalato alla Procura della Repubblica di Torino per l’omessa presentazione delle dichiarazioni fiscali, potrebbe rischiare da uno a tre anni di reclusione.
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