On the milky road: il surrealismo di Kusturica
Esce l’11 maggio nelle sale italiane il nuovo film di Emir Kusturica, On the milky road- Sulla via lattea, che lo vede protagonista insieme a Monica Bellucci. Presentato al Festival del Cinema di Venezia, dove il regista bosniaco è tornato dopo 27 anni, il film sarà distribuito in Italia in sole 30 copie: “questo film è fatto per il grande schermo perché ha bisogno dell’emozione che può crescere solo davanti allo schermo della sala di un cinema”, ha affermato lo stesso Kusturica in conferenza stampa.
Basato su tre storie vere, che l’autore ha raccolto in diversi momenti e poi assemblato, On the milky road racconta la storia di Kosta (Kusturica), un uomo che, arruolato nell’esercito durante il conflitto balcanico in Serbia, ogni giorno trasporta del latte dal villaggio adiacente fino in trincea, schivando i colpi nemici. Amato da una giovane donna del luogo, Kosta finirà per farsi travolgere dalla passione per una bellissima donna italiana (Monica Bellucci), già però promessa Sposa ad un ufficiale. Tra i due quindi nasce una storia d’amore piuttosto complicata: la Sposa è inseguita da alcuni soldati, per cui sarà costretta a fuggire e Kosta la seguirà. Tuttavia lei cadrà vittima delle mine.
Con On the milky road il cinema di Kusturica si contraddistingue ancora una volta per il suo carattere surrealista: da qui la scelta di ambientare, sullo sfondo di una guerra, una storia d’amore spesso proiettata in una dimensione metafisica, senza spazio né tempo. Così, quasi come in una sorta di circo, oltre alle mille storie che si intrecciano alla trama principale, in questo universo si affollano personaggi unici e tantissimi animali (oche, orsi, rapaci e serpenti), con i quali peraltro Kusturica sembra essere completamente a suo agio sul set. “Gli animali rappresentano quell’energia, quel rapporto che abbiamo con l’ambiente: è necessario amarli” afferma il regista bosniaco.
Tuttavia questo calderone di particolari e aneddoti fanno allungare il tempo dello svolgimento e lo spettatore è così sospeso, come una sorta di funambolo, in un andirivieni di “fini” e nuovi inizi, impossibilitato inoltre nella classificazione del film, che è “tutti nessuno e centomila”, ma d’altronde è questa l’originalità del regista serbo. Film ineccepibile per quanto riguarda scenografia, fotografia, regia ed interpretazioni: Kusturica è straordinario. Ed è straordinario anche lo studio dei ruoli e quindi di “mondi profondamente umani“: come afferma la Bellucci in conferenza “penso che per scrivere il ruolo di una donna così protettiva, Emir deve conoscere bene le donne. La bellezza provoca curiosità e spesso viene distrutta: è bello che ci siano registi che vogliono mettere in risalto queste cose.”
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