Fazio: politica mai così ingerente nella Rai
Il tetto stipendi di 240mila euro per i dipendenti Rai ha aperto una grande polemica tra Fabio Fazio e gli esponenti politici che si occupano della tv pubblica. Il conduttore non perde occasione di criticare le ingerenze politiche all’interno dell’emittente, mentre la dirigenza Rai cerca di sanare il contrasto prima che sia troppo tardi.
L’ATTACCO – Nonostante la deroga al tetto agli stipendi concessa dal governo agli artisti che lavorano in Rai, Fabio Fazio non seppellisce l’ascia di guerra. Intervistato da Aldo Grasso al Festival della tv di Dogliani, il conduttore Rai, vicino al divorzio con la tv pubblica, ha attaccato: «Mai l’ingerenza politica è stata così forte sulla tv pubblica. Parlo di gestione dell’azienda, tetto pubblicità, compensi. Non c’è azienda al mondo che possa reggere sul mercato con qualcuno che da fuori detta regole e mette paletti – queste le parole di Fazio, che continua – si sta chiedendo alla Rai qualcosa di impossibile, non vorrei essere nei panni dei dirigenti di questa azienda. Io che sono tra pochi ad avere il lusso di poter scegliere di andare a lavorare altrove, ho il dovere di dire la verità».
LA REPLICA – A rispondere alle dichiarazioni di Fazio è stato il direttore generale della Rai, Antonio Campo Dall’Orto: «Sono arrivato in Rai dopo 22 anni nel privato e non ho esperienza di queste cose. Ho visto modelli tipo fondazioni e trust. Ho avuto il mandato per fare qualcosa di lungo periodo – prosegue il direttore generale – soffro quotidianamente per farlo ma continuo a farlo, il cda Rai dovrà approvare la policy per il perimetro dei compensi agli artisti entro il 2 giugno, poi chiuderemo i palinsesti». Campo Dall’Orto non ha però completamente chiuso le porte a un futuro in Rai per il conduttore: «Fazio per me è un patrimonio della Rai. Non è un volto, è un autore, e la tv si fa con gli autori».
LA REAZIONE POLITICA – Non si è fatta attendere nemmeno la reazione della politica. A prendere parola è stato Michele Anzaldi, segretario della commissione di vigilanza Rai: «Uno scivolone, una caduta di stile, un autogol. Non saprei in che altro modo definire la dichiarazione di Fazio – questa la dura replica del deputato Pd – con che faccia si possono sostenere quelle cose? E l’editto bulgaro? La stagione delle telefonate in diretta da Santoro? L’epurazione di Biagi? Tutto dimenticato perché viene toccato il suo mega stipendio?».