Nuda sul monte sacro: modella di Playboy scatena l’ira dei Maori [Gallery]
Uno scatto definito oltraggioso quello che ritrae Jaylene Cook, la coniglietta di Playboy. La modella, infatti, ha posato totalmente nuda sul monte Taranaki in Nuova Zelanda, scatenando l’ira dei Maori. Jaylene Cook, 25 anni e di origini neozelandesi, ha postato sul suo profilo Instagram una foto che la vede protagonista di un nudo integrale – tralasciando testa, mani e piedi coperte da cappello, guanti e scarpe – in cima al monte Taranaki in Nuova Zelanda, montagna considerata sacra dai Maori e per questo motivo è stato definito un gesto offensivo da parte della comunità. “E’ come se qualcuno entrasse a San Pietro in Vaticano e si facesse una foto nudo”, ha spiegato alla Bbc il portavoce della locale comunità Maori, Dennis Ngawhare. “Quello è un luogo sacro e una cosa del genere è assolutamente inappropriata”. Anche il sindaco di Stratford, Nei Volzke, si è espresso in merito definendo la “bravata come irrispettosa e culturalmente insensibile”. L’immagine portatrice dello scandalo è stata realizzata dal fidanzato della playmate, Josh Shaw, durante una loro escursione. Con più di 15 mila like su Instagram, il nudo artistico, ha fatto il giro del globo mandando in crisi mistiche il web, fra favorevoli e contrari. Jaylene Cook, soddisfatta dell’impresa raggiunta e del podio conquistato, si dichiara soddisfatta da quanto si legge nella didascalia della foto: “Ce l’abbiamo fatta! E’ stata senz’altro la cosa più dura che abbia mai fatto dal punto di vista fisico e mentale”. A chi ha giudicato il suo gesto oltraggioso si è difesa dicendo che, prima della sua scampagnata sulla montagna sacra Taranaki, si era ampiamente documentata sulla possibilità di farlo senza subire conseguenze negative. E poi, “essere nudi è qualcosa di naturale e potente, non un motivo di offesa”, ha aggiunto. Mostrare ciò che non può essere mostrato, la bellezza della verità: forse il suo è stato un tentativo di citazione de “La montagna sacra” di Alejandro Jodorowsky? A voi la sentenza.
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