È allarme sicurezza per la caccia in Italia
La caccia è una passione ricca di tradizioni che si tramanda di generazione in generazione, ma è anche hobby che spesso può diventare molto pericoloso. Oggi, rispetto al passato, in gran parte del mondo la caccia non rappresenta più un’attività indispensabile all’approvvigionamento del cibo, ma riveste un ruolo principalmente ricreativo e commerciale, in cui necessariamente devono venire adottate misure di sicurezza adeguate.
Stando alle ultime cronache, dai primi di settembre 2016 a gennaio 2017 sono morti 31 cacciatori a causa di malori durante la battuta di caccia, per cadute e altri ancora mentre pulivano l’arma. In cima alla macabra classifica delle regioni con il maggiore numero di cacciatori morti al primo posto si colloca la Toscana, seguita dall’Emilia Romagna e dal Veneto. 42 è il numero dei feriti: di cui 19 presi a fucilate e 6 le persone scambiate per prede.
L’attività venatoria, infatti, molto spesso sfocia in un problema di sicurezza pubblica. L’incolumità dei cacciatori è messa seriamente a rischio. Questi incidenti possono concludersi con il ferimento dello stesso o con la morte. Molteplici sono le cause di infortunio e differente è la tutela che si può attivare in relazione a ciascuna di esse. Per “proteggersi” da questi inconvenienti, esistono delle polizze che grazie alla loro sottoscrizione permettono il risarcimento danni incidente di caccia e quindi contribuiscono alla serenità del cacciatore.
La polizza è utile per il rimborso di eventuali spese in caso di lesioni, danneggiamenti e perfino morte. Una copertura utile sia alla quantificazione del danno, ma anche alla ricostruzione della dinamica dell’incidente e della responsabilità.