Danni dei cellulari: anche Firenze si pronuncia

Dopo Ivrea ora anche Firenze si pronuncia sui possibili danni dei cellulari. Il Tribunale di Ivrea si era infatti espresso a favore di Roberto Romeo, ex dipendente Telecom ammalatosi di neurinoma acustico per aver fatto un uso piuttosto prolungato del cellulare: per ben 15 anni Romeo infatti avrebbe utilizzato il cellulare almeno 3 ore al giorno per conto dell’azienda, per cui l’Inail è stata condannata al risarcimento. Nella sentenza si legge:”Il rischio oncologico per i sopravvissuti alle esplosioni atomiche di Hiroshima e Nagasaki è nella misura di 1,39 per tutti i tumori. Mentre il rischio per un uso massiccio e prolungato nel tempo di telefoni cellulari, secondo Interphone, è pari a 1,44″.

Cambia città, ma il copione è lo stesso: il caso di Firenze vede coinvolto un ex addetto alle vendite, che dopo aver fatto un uso prolungato del cellulare per circa 10 anni, è stato colpito da un tumore al nervo acustico (seppure benigno), per cui l’Inail è stata costretta a risarcire il lavoratore con una sorta di pensione di invalidità.  In realtà questi non sono i primi casi: già, perchè era il 2009 quando il tribunale di Brescia emetteva una sentenza che condannava l’Inail al pagamento della stessa pensione ad un manager ammalatosi di tumore al nervo trigemino, ritenendo evidente la correlazione tra la malattia e l’uso spropositato di cordless e cellulari.

La scienza è discordante riguardo i danni dei cellulari sulla nostra salute. Ad esempio, la ricerca pubblicata sul British Medical Journal non evidenziava alcuna correlazione tra l’uso del cellulare e l’insorgenza di tumori. Come si legge invece sul sito dell’Airc, secondo una ricerca condotta dalla Iarc (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) nel 2011 “i campi elettromagnetici a radiofrequenza sono stati classificati come possibilmente cancerogeni per gli esseri umani (gruppo 2B), in base a un aumentato rischio di sviluppare un glioma, un tumore maligno del cervello, associato all’uso di telefoni senza fili”. Da qui il monito a “ridurre l’esposizione, utilizzare gli auricolari e scrivere sms“, evitando quindi telefonate se possibile.

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