Politici su Twitter: il confronto social dei leader
Quanto valgono i politici su twitter? I social ci hanno letteralmente conquistato e non di meno hanno conquistato la politica. Hashtag, tweet, post sostituiscono i beneamati uffici stampa, diventando veri e propri tormentoni. Chi non ricorda il famoso tweet di Matteo Renzi «Arrivo, arrivo!», a ridosso della sconfitta referendaria del 4 dicembre? O le polemiche lanciate su Facebook da Matteo Salvini? Per non parlare dell’ormai celebre hashtag #vinciamonoi dei 5 stelle alle europee, seguito per tutta risposta dall’altrettanto celebre #vinciamopoi. Insomma i social network sono a tutti gli effetti parte del costume politico, per questo abbiamo deciso di analizzare 4 profili twitter dei principali politici italiani, per tracciarne il grado di popolarità, il livello d’attività o semplicemente verificare quanti dei loro milioni di follower sono reali e quanti invece, magari, sono gonfiati.
MATTEO RENZI aka @matteorenzi. Facilmente intuibile, Matteo Renzi è molto attivo sui social per una media di 3 post al giorno e un grado di popolarità davvero notevole pari a 23.637 engagements per ogni post. Emblematico come tra i suoi contenuti top vi siano l’ascesa e la caduta: da un lato i tweet in cui celebrò la sua vittoria alle europee («Un risultato storico. Commosso e determinato adesso a lavoro per un’Italia che cambi l’Europa. Grazie #unoxuno #senzapaura»), dall’altro, il sovracitato «Arrivo, Arrivo!» a ridosso delle sue dimissioni da Presidente del Consiglio. Si assesta invece al 59% la percentuale di follower reali del segretario del PD, per un valore pari a 1.199.199 fake a fronte di 1.725.676 reali seguaci.
BEPPE GRILLO aka @beppe_grillo. Come se la cava il re del blog su Twitter? La risposta sembra scontata, anche se in ogni caso l’analisi del profilo rivela aspetti interessanti. Una media di 25,7 post al giorno e un grado di popolarità altissimo: 9.923 engagements per post. Tra i frequently interacts di Grillo non c’è solo il profilo del Movimento 5 stelle ma anche quello della sindaca di Roma, Virginia Raggi. Il top tweet di Beppe Grillo invece è un monito nel suo stile, scritto anch’esso a ridosso del referendum costituzionale: «Una lezione per tutti: non si può mentire per sempre al popolo senza subire le conseguenze». Meno bene nel confronto tra real e fake follower dove Grillo si assesta ad un misero 55%: 937.979 fake e 1.160.407 real.
MATTEO SALVINI aka @matteosalvinimi. Il segretario del Carroccio conta 343K follower attestandosi a un buon 66% di follower reali: 116.286 fake a fronte di 226.740 real. Invece, l’activity di Salvini si assesta su una media di 13.8 post al giorno per un livello di popolarità pari 19.498 engagements per ogni suo post. Anche in questo caso i top tweet regalano una fotografia abbastanza esaustiva del personaggio. Chi non ricorda «Manifestanti a Milano? No, pezzi di merda da chiudere in galera. Dimissioni di Alfano, ma anche di quell’incapace di Renzi», oppure «Mi dicono sia rapper dell’inno di Grillo. Oggi non sarà con Lega a Milano. Ciò mi riempie di gioia #stopinvasione», riferito a Fedez?
SILVIO BERLUSCONI. Putroppo il leader di Forza Italia non ha un profilo Twitter.
Ci fermiamo qui con la nostra analisi, effettuata attraverso l’app Klear.com e il sito Twitteraudit.it da cui è possibile ricavare le percentuali sulla veridicità dei follower. Qui nella GALLERY potete trovare i dati dei profili già esaminati e quelli di altri noti personaggi come Luigi Di Maio, Giorgia Meloni e i candidati alle primarie del PD Michele Emiliano e Andrea Orlando.
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