Sempre Domenica al Teatro Trastevere porta in scena un sogno collettivo di libertà e spensieratezza, imbrigliato però nella rete della quotidianità. Si tratta di una commedia già selezionata per la rassegna “70/30: il teatro che verrà” del Teatro Biondo Stabile di Palermo e anche per la rassegna “Nomi Cose Teatri” presso il Teatro Civico 14 di Caserta nel 2016.

La regia di Clara Sancricca sfrutta una semiotica semplice e scarna, ma quantomai immediata: sei sedie, una per ogni attore, su cui i personaggi si animano e si agitano senza mai potersi alzare. Federico Cianciaruso, Fabio De Stefano, Riccardo Finocchio, Martina Giovanetti, Andrea Mammarella ed Emanuele Pilonero danno voce e gestualità a relazioni umane che rivelano l’oppressione e lo sfinimento provocato da una possibilità di vita che viene vista come l’unica possibile e giusta.

Voci arrabbiate, frustrate, stanche, distratte e rassegnate di personaggi che provano ad alzarsi in piedi ma che la forza di gravità del lavoro opprime sulle sedie poiché “in questo carosello di moti e fallimenti è il lavoro a risuonare più fortemente, quella dell’ineluttabile, dell’inevitabile”. Un “lavoro sul lavoro” davvero ben scritto che gradualmente rivela e sviscera le connessioni tra le diverse storie dialogate e che non rinuncia a porre al centro le aspirazioni umane: “Sempre domenica è un coro di anime, una sinfonia di destini” che si eleva come un inno d’amore verso gli esseri umani, schiacciati dall’accompagnamento sincopato del lavoro che provoca sincopi a intermittenza nella loro essenza.

Sempre domenica al Teatro Trastevere, presentato dal’ Associazione Culturale Contorcano Collettivo, sarà in scena fino al 23 aprile. Un atto unico lungo ma scorrevole, che non risparmia qualche risata spontanea tra le vicende di vita di protagonisti umili, semplici, in ognuno dei quali, chiunque di noi può riconoscersi.

 

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@letiziadelpizzo