Referendum in Turchia, Trump si congratula con Erdogan

Donald Trump si è congratulato con il presidente Recep Tayyip Erdogan per la sua vittoria nel Referendum in Turchia, che ha chiamato alle urne la popolazione per decidere se trasformare o meno il paese in una Repubblica Presidenziale. La consultazione, tenutasi domenica, ha visto vincere il “sì” con il 51% delle preferenze. Secondo un comunicato rilasciato dalla Casa Bianca, il presidente USA “ha parlato con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan per congratularsi per la sua recente vittoria al referendum”, aggiungendo che i due avrebbero anche discusso in merito all’attacco missilistico degli Stati Uniti in risposta all’uso di armi chimiche del regime siriano.

A differenza dei leader europei, Trump non aveva espresso nessuna riserva sul Referendum in Turchia, che è stato invece bocciato dall’Osce, l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa. Quest’ultima si è espressa a sfavore soprattutto delle modalità di consultazione e della scelta della Commissione elettorale turca di validare anche le schede non timbrate. Alle accuse, Erdogan ha replicato che è stata “l’elezione più democratica vista in ogni Paese occidentale, e che la vittoria del sì è un trionfo contro le nazioni con “una mentalità da crociati.

La riforma Costituzionale oggetto del referendum in Turchia aumenterà notevolmente i poteri del Presidente della Repubblica, restringendo quelli del Parlamento. La figura del premier sparirà, aprendo la strada ad un sistema autocratico: il potere esecutivo si concentrerà tutto nelle mani di Erdogan, che potrà rimanere al potere fino al 2029. Il nuovo capo dello Stato avrà così l’autorità per proporre leggi, nominare o destituire vicepresidenti, ministri e funzionari governativi e promulgare decreti legislativi su temi fino ad oggi di competenza del governo, escluse materie relative a libertà fondamentali e diritti civili e politici. Inoltre, sarà ridimensionato il controllo che il Parlamento potrà esercitare sul presidente e, in caso di emergenza, il Capo di Stato potrà sospendere o limitare diritti civili e libertà fondamentali.

 

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