Tredicenne abusata dal religioso che doveva darle ripetizioni
Tredicenne abusata a Torino da un membro della comunità religiosa Bahá’i. Ancora una volta pedofili e pervertiti utilizzano l’influenza religiosa per approfittare di persone fragili e deboli psicologicamente. Un caso che ricorda quelli dei quali si era occupata la trasmissione “Le Iene” qualche anno fa riguardante, in quel caso, la comunità dei Testimoni di Geova. Cambia il nome della religione ma non cambia la modalità. Visto che la minore non andava molto bene a scuola i suoi genitori si sono rivolti alla loro chiesa. La ragazza è stata affidata ad uno dei “saggi” che ha approfittato di lei. La tredicenne abusata è poi fuggita in lacrime trovando rifugio a casa dei custodi dello stabile anche loro membri della comunità Bahá’i. Loro stessi hanno avvisato i genitori e gli altri membri del gruppo religioso e tutti insieme hanno deciso di risolvere internamente il problema. Non è stata avvisata la Polizia ma il “saggio”, virgolette quanto mai necessarie, è stato allontanato, è stato dato supporto psicologico alla ragazza ed è stato offerto del denaro alla sua famiglia. Quando però la famiglia della ragazza ha cambiato città, e di conseguenza psicologa, la dottoressa che l’ha presa in cura s’è resa conto della gravità della questione ed ha avvisato le forze dell’ordine.
La chiesa Bahá’i ha processato internamente il suo membro e lo ha allontanato. Ma anche in questo caso, come in altri di altre religioni, cattolica compresa, la Polizia non è stata avvisata. Si è risolto tutto con un processo interno. E quando c’è di mezzo la religione si tende sempre a non far sapere esternamente cos’è successo sempre con la banale scusa del non voler “creare imbarazzi alla vittima”, quando in realtà è evidente che viene fatto per non mettere in cattiva luce la religione stessa. La religione Bahá’i è una religione monoteistica abramitica che conta circa 7 milioni di seguaci in tutto il mondo. Tra i quali i genitori sudamericani della tredicenne abusata, che per aiutare la loro figlia si sono rivolti proprio al suo aguzzino che approfittando della fiducia che viene data alla cieca ai membri religiosi delle varie comunità, ha approfittato del loro soggiogamento psicologico.
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