Vinitaly 2017, il bilancio della 51esima edizione [GALLERY]

Si è conclusa ormai da pochi giorni la 51esima edizione di Vinitaly, in programma dal 9 al 12 aprile, che ha visto la partecipazione di 4270 aziende espositrici e 128mila visitatori da 142 paesi. La manifestazione sempre più global, quest’anno ha avuto un tocco più vivo di internazionalità, registrando infatti un aumento dei top buyer stranieri dell’8% in più rispetto all’anno passato.

Tra i vari padiglioni, dal Lazio all’Abruzzo, dalla Toscana al Veneto, dalla Puglia alla Basilicata e così via, ciò che sicuramente ha “agevolato” il lavoro degli espositori quest’anno, è stato il prezzo di ingresso del biglietto, che aggirandosi intorno agli 80 euro, ha favorito un pubblico “elitario”, distinto e interessato realmente al vino e alle sue tante e mille delicate sfaccettature.

Vinitaly, si sa, è anche tempo di classifiche e bilanci e questa edizione, ribattezzata “50+1”, a parte qualche fila di troppo, uno stress generale e qualche piccolo dettaglio mancante, può dirsi effettivamente conclusa e, in linea generale, si è rivelata commercialmente più concreta e positiva rispetto agli anni passati. Tra i cultori del vino le domande sono tante, per esempio: Quali sono state le regioni più apprezzate? Quali i vini preferiti dai grandi chef? I vini più presenti? I cavalli di battaglia?

Tra gli “emergenti” troviamo il Ribolla Gialla, il Passerina e il Valpolicella Ripasso. Ottimi risultati anche per il Chianti Docg, con quasi 10 milioni di litri e per un valore di oltre 45 milioni di euro. Se è vero che anche il nome fa la sua parte, giocando un ruolo importante, ecco che allora non si può non rimanere colpiti dalla potenza di alcuni vini come il Torleanzi Tyrannus e il Tignanello Antinori (oltretutto buonissimi).

Noi della redazione, facendo un giro per i vari stand, abbiamo avuto modo di vivere a pieno tutto il “frizzante” e il meno della fiera. Degni di nota, il padiglione Toscana, forte per la presenza degli Antinori e la produzione di un vino che racchiude in sè tutto il fascino del territorio di produzione, e quello caldo ed accogliente della Puglia, dominato per la maggior parte dai Vini Torleanzi delle Tenute dei f.lli G.& L. Ciotola, che con la loro arte, mix perfetto di innovazione e alta tradizione vinicola, hanno donato ai loro vini un tocco quasi magico, rendendo omaggio a questa splendida terra dal cuore caldo. Non può mancare poi all’appello il nostro Lazio, con l’Antica Cantina Leonardi, la Cantina Bacco e la Cantina Cerveteri, senza nulla togliere a tutti gli altri padiglioni. La soddisfazione degli espositori era tanta e anche la loro fiducia verso nuovi orizzonti.

Nel frattempo, mentre questa edizione si è conclusa, c’è già chi è pronto per volgere lo sguardo alla 52esima fissata per il prossimo 2018, in programma dal 15 al 18 aprile.

 

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