PIIGS, quando l’austerity sbarca al cinema
«Sì, è effettivamente la prima volta che una pellicola cinematografica venga interamente dedicata a un tema come quello delle politiche europee di austerity». Adriano Cutraro, uno dei tre registi di “PIIGS” (nelle sale dal prossimo 27 aprile), è visibilmente orgoglioso di essere riuscito laddove nessuno si era mai spinto prima. L’obiettivo di quello che già in molti definiscono come primo step di una rivoluzione culturale necessaria, è far confluire in moltissimi strati sociali italiani concetti di macroeconomia, filtrati attraverso un linguaggio cinematografico diretto, semplice e intuitivo.
L’Italia, come del resto gli altri paesi del sud europa (assieme all’Irlanda), da anni subisce politiche di austerità basate sul taglio alla spesa pubblica e riduzione dei salari. Il tutto per incrementare una competitività nelle esportazioni che nel frattempo mortifica la domanda interna: un sistema creato per trasformare i cosiddetti PIIGS (questo l’elegante acronimo conferito a Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna dall’Economist) in paesi periferici sfruttati dall’economia tedesca, paese che da anni ormai viola le regole dei trattati europei palesando un mostruoso surplus sulla bilancia commerciale (l’economia tedesca esporta più di quello che importa ndr).
«Fino a oggi», continua Adriano «certe tematiche sono state esclusivamente oggetto di discussione tra accademici ed esperti: facendo questo, temi come l’euro, il pareggio di bilancio e il fiscal compact sono rimasti chiuse nelle stanze dei dibattiti e mai estese al resto della popolazione».
Il giovane regista non vuole certo puntare il dito contro chi, ormai da anni, si batte attraverso strumenti scientifici contro le deliranti politiche di Bruxelles. “PIIGS”, qualora riscontri un buon risultato ai botteghini, sarebbe un prezioso mezzo complementare, una bomba a orologeria pronta a esplodere per risvegliare le coscienze di una fascia più ampia di popolazione.
Gli autori di “PIIGS” stanno girando l’Italia per promuovere il proprio lavoro e il 10 aprile, a Roma, hanno incontrato gli studenti della facoltà di sociologia dell’università “La Sapienza”. Presenti al dibattito, tra gli altri, anche Piero Fassina, Nicola Morra, Nino Galloni e l’autrice de “La guerra silenziosa”, Tiziana Alterio, giornalista che da anni si occupa di raccontare I popoli del mediterraneo, attraverso varie inchieste e reportage.
L’incontro è appassionato e interessante, si va da uno Stefano Fassina che si riscopre keynesiano (dopo essersi espresso sul Financial Times in questi termini, come ricordato durante il dibattito) a un Nino Galloni che come suo solito offre preziose nozioni di diritto bancario, rimarcando l’importanza della divisione tra banche commerciali e banche speculative e soprattutto la necessarietà di ripristinare un sistema paese antecedente al 1981 (data in cui Andreatta sancì la separazione tra tesoro e Banca d’Italia).
PIIGS, come ci rivela lo stesso Adriano Cutraro, è un progetto cinematografico totalmente autofinanziato, salvo che per la spesa riguardante le immagini di repertorio, per la quale si è fatto ricorso al crowdfounding. Il film è strutturato in “dogmi”: si va dalle bugie quotidianamente diffuse dai mass media riguardo il debito pubblico a quelle riguardanti le politiche di austerità. L’obiettivo è sfatare questi dogmi raccontando la macroeconomia attraverso giornalisti (tra gli altri Paolo Barnard e Federico Rampini), economisti come Yannis Varoufakis, Stephanie Kelton (consulente economico di Bernie Senders) e Vladimiro GIacchè (economista da anni impegnato nell’ambizioso progetto “asimmetrie.org” assieme ad altre personalità come Alberto Bagnai e Luciano Barra Caracciolo).
Altro obiettivo dei realizzatori di questa pellicola è portare agli occhi del grande pubblico la progressiva sottrazione di alcuni diritti fondamentali del cittadino, in nome di quell’austerità che ci ha catapultati in una spirale Stagdeflattiva. L’espediente utilizzato è una continua giustapposizione tra interessi e diritti e una narrazione che spazia dalla microeconomia (protagonista in “PIIGS” è una cooperativa virtuosa prossima a chiusura per via di 1 milione di euro di crediti verso stato ed enti locali mai soddisfatti) ai grandi temi della macroeconomia: “PIIGS” avvicina quindi il comune cittadino a queste tematiche, cercando di scuotere un dibattito pubblico spesso incentrato esclusivamente su temi come costi della politica e corruzione.
Non rimane quindi che attendere con trepidazione il 27 aprile: alcuni hanno già accostato “PIIGS” ai lavori di Michael Moore, la speranza è che questa pellicola sia il primo passo di una vera e propria rivoluzione culturale.
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