India, le donne musulmane contro il divorzio immediato
La loro rivolta arriva fino alla Corte Suprema di New Delhi e riecheggia con potenza in tutto il mondo islamico e non. Negli ultimi mesi sono state sporte una serie di denunce da donne musulmane contro il divorzio immediato: queste donne accusano i propri mariti di divorzio troppo rapido e indolore. In India infatti è molto diffusa la pratica del “triplo talaq” ossia la possibilità, per l’uomo e per lui soltanto, di pronunciare per tre volte di seguito davanti alla moglie una formula che annullerebbe all’istante il matrimonio sollevandolo da ogni responsabilità coniugale e genitoriale.
Il termine “talaq” significa “io divorzio da te” e permette agli uomini indiani di ripudiare le proprie mogli in uno dei pochi Paesi laici al mondo che concede all’uomo questo barbaro diritto negandolo invece alla donna. Questo è ciò che avviene nella prassi comune tradizionale mentre oggi, “grazie” all’innovazione tecnologica, i mariti indiani possono divorziare dalle proprie mogli e abbandonare i propri figli utilizzando anche i metodi della messaggistica istantanea, una telefonata, una email, un sms, una lettera. Le donne indiane hanno cominciato a reagire con coraggio e fermezza contro questa diffusa pratica di chiaro stampo patriarcale che rappresenta e promuove un diritto di genere (maschile) e che le tratta come “animali” di proprietà degli uomini.
Le donne musulmane contro il divorzio immediato: il “triplo talaq”
Qual è l’origine culturale e religiosa del divorzio immediato e del “triplo talaq” in India? Il divorzio immediato nasce dall’interpretazione distorta e parziale della legge islamica da parte dei sunniti. L’interpretazione sunnita della Sharia però non è accettata all’unanimità da tutti i Paesi musulmani ma solo da alcuni di essi tra i quali l’India dove i musulmani costituiscono circa il 13% della società ossia 155 milioni di persone. Nonostante l’immoralità e la natura discriminatoria e sessista del “triplo talaq” siano evidenti segnali di uno sbilanciamento sociale completamente volto a favore dell’uomo e a sfavore della donna, non si può ancora parlare di violazione della legittimità costituzionale in materia di divorzio in quanto esso non sembrerebbe infrangere le leggi vigenti. Le proteste delle donne musulmane contro il divorzio immediato sono diventate talmente numerose che hanno attraversato velocemente tutto il Paese fino a raggiungere la Corte Suprema di New Delhi. Molte associazioni di donne musulmane indiane hanno deciso così di portare avanti la loro battaglia contro la pratica del divorzio immediato e hanno raccolto migliaia di firme attraverso petizioni per poi presentarle alla Corte Suprema. Se la Corte Suprema di Delhi dovesse dichiarare incostituzionale la prassi del “triplo talaq”, si renderebbe necessaria una riforma della legge sul divorzio islamico. Questa la risposta agghiacciante dell’Istituto Musulmano Indiano per la Difesa della Legge Personale: «Meglio divorziare da una donna che ucciderla».
Vai alla home page di LineaDiretta24
Leggi altri articoli dello stesso autore
Twitter: @Vale_Perucca