Femminicidi. Nuovo caso a Pietra Ligure ed un ergastolo a Varese

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La ragazza uccisa Janira Damato

Femminicidi. Ieri a Pietra Ligure in provincia di Savona una ragazza di 21 anni, Janira Damato, è stata trovata uccisa all’interno della sua abitazione. Già si è costituito il suo fidanzato, Alessio Alaima, 20 anni, che si è presentato in caserma dopo una breve fuga nella quale si è recato da un suo zio a Loano che lo ha convinto a presentarsi ai carabinieri. Sul corpo della povera ragazza evidenti i segni di diverse coltellate. Il delitto sarebbe avvenuto nel pomeriggio. I carabinieri stanno verificando il racconto dell’assassino che ha affermato che la lite è scoppiata per motivi sentimentali. Gli amici parlano invece di gelosia morbosa del ragazzo. E non vanno confuse le due cose, “motivi sentimentali” è solo il modo autoassolutorio che gli autori di femminicidi danno,forse per riuscire a convivere con ciò che hanno fatto. Lo stesso Alaimo scriveva pochi giorni fa su Facebook che “La gelosia nasce quando ad una persona tieni veramente”. Bel modo per giustificarsi certo, quando è evidente che una gelosia così malata nasce esclusivamente dalle insicurezze di uomini incapaci di amare, che confondono il possesso con l’amore.

 

Ma la scia insanguinata di femminicidi non si ferma, purtroppo. Notizia di ieri è che la donna uccisa a Caltagirone la scorsa settimana, Patrizia Formica,  era ancora viva quando il suo assassino, il marito Salvatore Pirronello, è andato a costituirsi. Avrebbe potuto salvarsi ed invece ha avuto una morte orribile dopo una lunga agonia. Notizie che provocano rabbia, non si può far altro che affidarsi alla giustizia. Sempre ieri il Pm ha chiesto l’ergastolo per l’assassino di Sara Di Pietrantonio, l’ex fidanzato che non sopportava d’essere stato lasciato ed ha quindi dato alle fiamme la povera ragazza. Una vita intera in carcere a riflettere sulla propria idiozia sarebbe senz’altro una pena adeguata. Ma ieri c’è stata anche una sentenza. Per la morte di Stefania Amalfi, 27 anni di Varese al momento della morte, è stato condannato all’ergastolo il marito, Alessandro Argenziano. Non sono malattie mentali confuse coi sentimenti in questo caso ad aver spinto l’uomo ad agire,ma solamente la brama di denaro. L’avrebbe uccisa solo per poter incassare la polizza vita. In un solo giorno 4 notizie riguardanti femminicidi. Un’emergenza che qualcuno tenta di negare e che probabilmente non potrà risolversi con una Legge, ma con una diversa educazione fin dalle scuole.

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@MassimoSilla_