Giovanni Sartori, muore uno dei politilogi più illustri d’Italia

È morto Giovanni Sartori, politologo e tra i più autorevoli commentatori dell’attualità politica del Paese. Sartori si  è spento a causa di complicazioni respiratorie, all’età di 92 anni.

Nato nel 1924 a Firenze, Sartori si laurea in Scienze politiche e sociali nel 1946 e nel corso della sua carriera insegna in numerose università, tra cui anche all’estero. La fiorente attività accademica di Giovanni Sartori lo vede autore di numerosi saggi, nonchè insignito di ben otto lauree ad horem ( era Albert Schweitzer Professor Emeritus in the Humanities, a la Columbia University e professore emerito all’Università di Firenze). Durante la sua carriera di costituzionalista e divulgatore battezzò Mattarellum e Porcellum, per l’Italicum invece aveva coniato il termine: “Bastardellum” perché, diceva: «È un sistema spagnolo bastardo, con un doppio turno che non si capisce a cosa serva e un premio di maggioranza troppo alto ( il 35% è scorrettissimo). La questione delle preferenze poi, abolite a furor di popolo causa corruzione, oramai mi è venuto il vizio così ci provo ancora. Italicum proprio non mi va. Sa di treno. Al momento proporrei Bastardellum». Di lui si ricorda anche il lapidario giudizio dato sul ventennio a guida Silvio Berlusconi: «un sultanato», asseriva il professore. Oltre ad insegnare sociologia applicata a Firenze dal 1963 al 1966, torna ordinario nella facoltà di scienze politiche di cui diventa preside di facoltà nel triennio 69’-71, trasformando la facoltà in un’eccellenza internazionale tanto da ricevere nel 1971 la Medaglia d’oro per meriti culturali ed educativi del Presidente della Repubblica. Tra i primi ad esprimere cordoglio per la sua scomparsa, il premier, Paolo Gentiloni: Per la scienza e l’intelligenza corrosiva con la quale questo studioso illustre ha dato mappe e nomi alla politica per provare a ritrovare sé stessa». Seguito dal presidente del senato, Piero Grasso: «Da voce autorevole e indipendente, ha dato lustro al nostro paese» e dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: «La molteplicità delle sedi in cui ha sviluppato ed esposto il suo pensiero, lo ha reso autorevole protagonista del confronto culturale sulle istituzioni, non soltanto in Italia, contribuendo al rigore del dibattito sulla democrazia».

@FedericaGubinel

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