Perchè visitare Civita di Bagnoregio: il borgo che muore [GALLERY]

Situata al confine con l’Umbria, Civita di Bagnoregio, gioiello unico al mondo, considerato uno dei borghi più belli d’Italia, è soprannominata la “città che muore”, proprio per il suo destino lento ed inesorabile che l’ha condannata all’erosione. Civita di Bagnoregio è un borgo “sospeso” tra il cielo e la terra: si erge sul cocuzzolo della montagna, a picco su un immenso territorio circostante ed è collegata al resto del mondo, da un sottilissimo e lunghissimo viadotto in cemento.

Questa “città fantasma” , isolotto remoto in mezzo al mare, tra stradine medioevali e rinascimentali, tufo e argilla al posto del mare, siti archeologici unici al mondo e testimonianze del popolo etrusco, coi i suoi colori accesi, la sua forza e tenacia non ha proprio voglia di addormentarsi per sempre, divenendo sempre di più la “città che lotta per vivere”, o meglio sopravvivere. Perché non contribuiamo anche noi a salvare questa bellezza immensa? Ecco dunque dei validi motivi per visitare Civita di Bagnoregio. 

UNA GRANDE TESTIMONIANZA STORICA

Questo pittoresco borgo ha origini antichissime. A plasmarlo a loro “immagine e somiglianza” , 2500 anni fa, furono proprio gli Etruschi, che contribuirono a rendere Civita una città fiorente, sia dal punto di vista del commercio che per la magnificenza delle opere a cui diedero vita, come per esempio quelle di canalizzazione delle acque piovane e di contenimento dei torrenti. A testimoniare la presenza del popolo etrusco sul posto ci sono numerose tombe, anche se la maggior parte sono andate perdute con le frane e gli smottamenti. A portare avanti il lavoro degli Etruschi ci pensarono i romani che nel 265 a.c., si insediarono sul territorio. Con il collasso dell’Impero Romano, la città, passò nelle mani dei goti, visigoti, bizantini e longobardi, fino a quando Carlo Magno la liberò e la consegnò alla Chiesa. Durante il Medioevo si alternarono periodi di tranquillità e di eventi tragici. Un terribile terremoto nel 1695 fece franare mezzo paese e crollare l’unica via che lo collegava a quello che oggi è Civita di Bagnoregioa Infine nel 1764 iniziò il suo lento declino, con un massiccio spopolamento che la portò da nobile cittadina a umile borgo agricolo, fino ai tempi più recenti con ulteriori collassi.

UN LUOGO “MUSEALIZZATO”

Sarebbe un peccato non fare un giro, anche breve, in questa meravigliosa e suggestiva perla nel cuore del Lazio, prima che la città “muoia” e chiuda gli occhi per sempre. Tra i luoghi consigliati non possono mancare all’appello: la scenografica Porta Santa Maria, circondata da palazzi signorili e casette più modeste, Piazza San Donato (che ospita l’ex Duomo, sorto nell’VIII secolo), i singolari e stretti vicoli del borgo dallo stile medioevale e rinascimentali, che animano i cortili e le piazzette della città. Uno dei luoghi più venerati e degno di nota, è sicuramente la Grotta di Bonaventura, una tomba etrusca utilizzata nel medioevo come romitorio e la cui storia è legata alla leggenda secondo la quale il piccolo Giovanni di Fidanza, futuro San Bonaventura, guarì da una malattia mortale per mano di San Francesco, durante il suo soggiorno bagnorese.

 

UN SINDACO “HOST” E UNA CASA D’ARTISTA

La “città che muore”, ma allo stesso tempo che lotta per vivere, è stata scelta anche da Airbnb per un progetto innovativo che coinvolge anche altri numerosi luoghi del paese. L’idea è quella di creare case d’artista pubbliche, per valorizzare e salvaguardare lo sviluppo del territorio. Da oggi, sulla piattaforma per la condivisione di alloggi, è possibile essere ospiti del sindaco di Civita, Francesco Bigiotti, soggiornando a Casa Greco, un edificio storico comunale parzialmente distrutto a causa di una frana negli anni ’80 e convertito da Airbnb in una originale residenza d’artista; la prima di una lunga serie a quanto pare. Lo scopo è quello di utilizzare il ricavato degli affitti per favorire una “rinascita culturale” della città. I turisti potranno affittare la casa del sindaco per 300 euro a notte per 5 persone, mentre per gli artisti in cerca di ispirazione verrà stabilita una tariffa politica “irrisoria”. Gli artisti che hanno accettato la sfida sono Alberto Artesani e Frederik De Wachter, fondatori di DWA, uno studio di design nel settore del lusso e della moda. Che aspettate a prenotare? Questo è il link !

NON CI SONO AUTOMOBILI

Munitevi di scarpe comode e di abbigliamento sportivo, Civita di Bagnoregio è raggiungibile solo a piedi! Una meta ideale per una bella gita fuori porta, respirando allo stesso tempo aria pulita, senza doverci continuamente imbattere nel traffico caotico della città, nel rumore dei clacson e in quella puzza sempre più forte dell’aria inquinata. Il Borgo che muore ha un non so che di romantico, tanto da appellarsi anche il titolo di oasi di pace senza smog. Si raggiunge facilmente tramite un ponte che unisce tra di loro le varie viuzze medioevali, il tutto percorribile solo a piedi.

SI RESPIRA UN’ARIA TIPICA DI ALTRI TEMPI

A Civita di Bagnoregio vivono solamente 10 abitanti, ma si respira un’aria profondamente familiare, vacillante tra passato e presente con i suoi fiori alle finestre, frantoi rinascimentali e viuzze strette e colorate che donano quel tocco magico al borgo. Questo, insieme ai tanti turisti in visita nella città- nell’ultimo anno circa 600- rendono la Civita uno spettacolo unico al mondo, tanto da far sembrare una contraddizione il nomignolo di città fantasma attribuitole. L’accesso al piccolo borgo ha il costo di 1,50 euro; il ricavato è utilizzato per sostenere la sua conservazione della città. Inoltre in molti ristorantini è possibile assaggiare piatti tipici del posto, accompagnati da un buon vino e une bella passeggiata come lieto fine di una splendida giornata.

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