Cala il sipario su Parliamone Sabato: la colpa è del “vento dell’Est”
C’era una volta un innocuo people show che si chiamava Parliamone Sabato. Era un contenitore pomeridiano condotto da Paola Perego dove la gente, principalmente comune, si raccontava e si confrontava sulla vita ma anche sui grandi temi di attualità. Un brutto giorno (lo scorso sabato 18 marzo) però fu investito dal temibile “vento dell’Est” che improvvisamente lo trasformò da innocuo people show ad un assurdo e delirante contenitore di sessismo spicciolo. E mentre in ogni dove impazzava la bufera fomentata dal “vento dell’est”, un potente mago scagliò un anatema sull’ormai degenerato show, il quale si disintegrò immediatamente in tanti piccoli pezzettini che volarono via come coriandoli trasportati dal già tristemente noto “vento dell’Est”.
Sono ormai giorni che sui social impazza la bufera riguardante l’imbarazzante, nonché ultima puntata, di Parliamone Sabato, il contenitore pomeridiano che si è macchiato di hybris, ed è stato ufficialmente cestinato nel pomeriggio di ieri dal direttore generale Antonio Campo Dall’Orto a seguito di una nota: “Gli errori si fanno, e le scuse sono doverose, ma non bastano, occorre agire ed evolversi. La decisione di chiudere Parliamone sabato non è infatti solo la semplice e necessaria reazione ai contenuti andati in onda lo scorso sabato, contenuti che contraddicono in maniera indiscutibile sia la mission del servizio pubblico che la linea editoriale che abbiamo indicato sin dall’inizio del mandato. È anche una decisione che accelera la revisione del daytime di RaiUno sulla quale peraltro stavamo già lavorando da tempo. Questo al fine di rendere i contenuti Rai sempre più coerenti ai valori che ne ispirano la missione“.
Cosa è successo esattamente a Parliamone Sabato?
Sabato scorso Paola Perego da il via ad un dibattito intitolato “Dall’Est con amore” (il che è tutto dire!), ovvero una innocua chiacchierata riguardo la “piaga sociale” degli italiani che preferiscono avere relazioni con donne straniere preferibilmente provenienti dall’Est. In studio ci sono diversi ospiti: l’ex miss Italia Manila Nazzaro, Marta Flavi, il direttore di Novella 2000 Roberto Alessi e Fabio Testi.
Si comincia con un bel servizio su vip appartenenti alla categoria sopra citata come Melania Trump, Nina Moric e Rita Rusic, dopo di che si giunge alle note dolenti, o meglio stonate, quando si arriva al proverbiale nocciolo della questione: commentare una grafica che riporterebbe una lista proveniente da internet (elenco che, come si scoprirà in seguito, è stato rimaneggiato da un sito specializzato in liste trash) che elenca i “motivi” per i quali è bene scegliere per compagna di vita una donna dell’Est. L’aberrante elenco contiene autentiche perle di saggezza: “Sono tutte mamme, ma dopo aver partorito recuperano un fisico marmoreo; Sono sempre sexy, niente tute né pigiamoni; Perdonano il tradimento; Sono disposte a far comandare l’uomo; Sono casalinghe perfette e fin da piccole imparano i lavori di casa; non frignano, non si appiccicano e non mettono il broncio”.
Grazie anche al mirabolante “carico da 12” targato Fabio Testi, il quale racconta un illuminante aneddoto che riguarda un suo amico (“fidanzato con una bellissima ragazza di Mosca, va a Mosca per il suo compleanno: a lume di candela lei gli dice: ‘Voglio farti un regalo’ e lo porta al bordello dove gli ha fatto scegliere una ragazza e si sono divertiti tutta la notte in tre… Come fai a non innamorarti di una così, è difficile che una donna italiana ti faccia un regalo così”), su Internet si scatena l’inferno già dalla prima serata di sabato, seguito poi dallo sdegno sia del mondo della politica che di quello della cultura, al quale seguono le scuse del direttore di RaiUno, Andrea Fabiano (“Gli errori vanno riconosciuti sempre, senza se e senza ma. Chiedo scusa a tutti per quanto visto e sentito a Parliamone Sabato”) e quelle del presidente di viale Mazzini, Monica Maggioni (“Personalmente mi sento coinvolta in quanto donna, mi scuso. Ogni giorno ci interroghiamo su quale immagine di donna veicoliamo, su come progredire, uscire dagli stereotipi. Poi accade un episodio come questo: il problema non è una battuta inconsapevole, ma la costruzione di una pagina su un tema del genere. È un’idea di donna che non può coesistere con il servizio pubblico”), fino ad arrivare ai mea culpa dei vertici della Commissione di Vigilanza Rai, rappresentata soprattutto dalle parole dure (ma giuste) del vicepresidente Francesco Verducci: “I responsabili di questo scempio alla nostra cultura e alla nostra convivenza devono dimettersi. La Rai ha il compito di promuovere democrazia e diritti, quanto avvenuto sabato è molto più di un semplice incidente. Gran parte della programmazione d’intrattenimento, in specie mattutina e pomeridiana, va ripensata. E i responsabili di quanto accaduto sabato devono dimettersi“.
Insomma, è successo un patatrac che, spinto sempre da quel vento dell’Est, è arrivato sino al presidente della Camera, Laura Boldrini, la quale ha preso le sembianze di Giove Tonante ed ha scagliato la sua folgore contro mamma Rai: “É inaccettabile per una trasmissione del servizio pubblico descrivere una donna come fosse un animale domestico buono, mansueto e da accarezzare ogni tanto, una sorta di peluche. La lista di considerazioni fatte sabato scorso è talmente offensiva, per le donne in generale, per le donne dell’Est Europa ma anche per gli uomini, da far emergere un quadro negativo e devastante per tutti. Se si descrive la donna come una figura sottomessa, che deve essere lì solo per compiacere il proprio compagno, la si rende quasi un oggetto, e uno di un oggetto fa ciò che vuole. In un paese in cui una donna ogni tre giorni viene ammazzata per mano di chi dovrebbe amarla tutti dovremmo fare uno sforzo per restituire un’immagine corretta delle donne”.
Pur non approvando la “lista degli orrori” in questione, ed essendo consapevoli che la Rai avrebbe dovuto vagliare meglio ciò che stava proponendo ai suoi abbonati, la faccenda non ci stupisce più di tanto. Dopo millenni di evoluzione e centinaia di anni di battaglie sociali, l’essere umano sembra a malapena sceso dalla pianta dalla quale proviene, e quel che è più grave è che lo ostenta quasi fosse un vanto nella quotidianità di ogni giorno. Non indigna tanto il fatto che ancora una volta la donna è considerata come un oggetto, una bambola con cui giocare finché si mantiene bella e giovane, e poi da buttare via quando ormai ha superato una certa quantità di primavere, indigna piuttosto la consapevolezza che certi messaggi arrivino dalla tv nazionale, quella che dovrebbe fare servizio pubblico, quella alla quale versiamo annualmente i nostri soldini. E c’è anche da precisare che da questa lista non ne escono bene neanche le donne dell’Est, che fanno palesemente la figura degli automi senza cervello.
La morale della favola non è tanto “chiudete la finestra quando soffia il vento dell’Est”, ma piuttosto “non è tutto oro quello che luccica”. Questa morale è in riferimento al fatto che ci troviamo di fronte ad un evidente problema di incompetenza degli autori che non solo non sono stati in grado di riconoscere se una fonte era più o meno autorevole (ricordiamo che la fonte è il sito Oltreuomo.com, un blog sessista si, ma in modo divertente, scanzonato e alquanto goliardico), ma l’hanno anche rivisitata a loro piacimento con il risultato che conosciamo bene: una serie di affermazioni false nonché offensive anche per le donne dell’Est! Ma la morale si applica bene anche alle stesse donne dell’Est che saranno anche sempre magre e pronte a soddisfare le esigenze di quei bamboccioni che fanno finta di essere uomini, ma quando si tratta di sfamarli non se la cavano troppo bene con i fornelli e li lasciano spesso e volentieri digiuni!
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