Cinema: La gente che sta bene

Dopo il successo di Benvenuto Presidente, Claudio Bisio torna nei panni di un vero bastardo nella nuova commedia di Francesco Patierno, dal titolo La gente che sta bene. In uscita nelle nostre sale il 30 gennaio distribuito da 01distribution in 300 copie, il film racconta la storia dell’avvocato Umberto Dorloni (Claudio Bisio) uno che nella vita “ce l’ha fatta”.

La crisi, le tasse e la precarietà sono cose che proprio non conosce. Arrivato a un passo dal successo però quel mondo perfetto inizierà a sgretolarsi. Il top manager, licenziato in tempi di crisi, farà di tutto per cercare di rimanere a galla. Finché tra donne fatali, squali, insidie e inganni, riuscirà a scoprire un nuovo se stesso.

Tratto dall’omonimo romanzo di Federico Baccomo (che scrivendo il libro aveva già pensato a Bisio come protagonista), il nuovo film di Francesco Patierno (Cose dell’altro mondo, La guerra dei vulcani, Pater Familias) è ambientato in una Milano popolata da gente che cerca in tutti i modi la maniera migliore per sopravvivere. “Nel film interpreto un avvocato d’affari tra Milano e Londra. Un mezzo bastardo che sguazza nel carrierismo più spinto ma finisce in crisi preda delle sue fragilità. Credo che questo sia il personaggio più negativo della mia carriera“, ha dichiarato, durante la presentazione del film, Claudio Bisio, che insieme all’avvocato-squalo Diego Abatantuono interpreta un personaggio fortemente negativo. Per fortuna a fare da contraltare alla loro negatività ci sono le donne: Margherita Buy e Jennipher Rodriguez.

 Il regista per tratteggiare il protagonista ha fatto riferimento ad alcune serie americane in voga come Mad Man e The office: “Ho fatto un grande lavoro di adattamento sui serial americani”- dice Patierno- “Cercando sempre una comicità volontaria e mai caricata”. E Diego Abatantuono aggiunge: “Ho interpretato il mio personaggio più cattivo. Il film è una denuncia di un certo tipo di società che viene poco raccontata. La gente che sta bene è meno rappresentata dei poveri“. La gente che sta bene racconta la borghesia milanese quella che la crisi l’ha letta solo sui giornali e l’avvocato Umberto è la metafora di tutti quegli uomini a un passo dal trionfo. Con cinica ironia il regista distrugge così la borghesia contemporanea. 

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