Roma-Lione: i giallorossi sfiorano l’impresa ma il 2-1 non basta per passare il turno

ROMA-LIONE: IMPRESA SFIORATA – La Roma vince 2-1 in casa contro il Lione ma non si qualifica per la fase successiva dell’Europa League. Il 4-2 dell’andata a favore dei transalpini condanna i giallorossi a una cocente eliminazione, maturata dopo una gara ricca di occasioni ed emozioni. Probabilmente, se ci saranno rimpianti, non saranno per la partita di questa sera, dove gli uomini di Spalletti hanno messo in campo tutto quello che avevano.

Roma - Lione -1PRIMO TEMPO – La Roma sa che ha bisogno di due gol per qualificarsi e si presenta in campo con il classico 3-4-2-1. La sorpresa è l’inserimento di Mario Rui sulla sinistra, mentre Nainggolan agisce alle spalle di Dzeko e Salah. Pronti via, la squadra di Spalletti parte senza timori reverenziali. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo Rudiger colpisce una clamorosa traversa, mentre sulla respinta è bravo Lopes a dire di no al colpo di testa di Salah. È però ancora Diakhaby a sbloccare questo Roma-Lione. In quello che sembra un beffardo replay del gol dell’andata, il centrale classe ’95 sale altissimo su una velenosa punizione del folletto Valbuena e supera Alisson. La Roma reagisce subito e anche questa volta, dopo un calcio di punizione battuto da De Rossi, trova il pareggio con un fortunoso tocco di Strootman. La gara è molto spezzettata a causa delle continue interruzioni dovute a infortuni a raffica ai giocatori del Lione. Al minuto 41′ Salah, con un geniale colpo di tacco, libera Strootman a pochi passi da Lopes, ma la conclusione del giocatore olandese colpisce in pieno il portiere del Lione. Il primo tempo di Roma-Lione finisce 1-1, con la squadra di casa bisognosa di due reti ancora per centrare una complessa qualificazione.

SECONDO TEMPO – Nella ripresa la musica non cambia. I giallorossi partono ancora forte con Nainggolan che impegna Lopes, ancora una volta bravissimo a respingere. Dopo l’ennesimo confusionario attacco di Bruno Peres, Spalletti decide che è ora di cambiare e mette dentro El Shaarawy. Il faraone si rivela una spina nel fianco per la retroguardia degli ospiti e proprio da un suo affondo, dopo un’ora esatta di gioco, nasce il rocambolesco autogol che porta la Roma sul 2-1 e infiamma lo stadio Olimpico. La mezz’ora seguente è tutta un susseguirsi di emozioni e occasioni. La Roma prova più volte a segnare il gol qualificazione, mentre il Lione, che fisicamente tiene meglio il campo, è abile a ripartire. Alisson salva un paio di occasioni clamorose, dimostrandosi un portiere degno di una maglia da titolare. Dall’altra parte gli uomini di Spalletti le provano tutte, spostando anche Fazio a fare il centravanti accanto a Dzeko. Ed è proprio il bosniaco, a pochi minuti dalla fine, a sfiorare l’incrocio con un colpo di testa, unico acuto di una gara al limite dell’indolenza. Alla fine però la palla non ne vuole sapere di entrare e il punteggio finale di Roma-Lione resta 2-1, condannando i padroni di casa a una prematura eliminazione dalle coppe europee.

Roma - Lione -2CONSIDERAZIONI – La Roma paga oltremisura lo scriteriato finale della gara di andata, quando, ormai priva di forze, ha gettato al vento un prezioso 3-2 esterno. Nella gara di oggi si può recriminare qualcosa in termini di fortuna: vedi la traversa di Rudiger in avvio, o il colpo di testa nel finale di Dzeko alto di un soffio e qualche decisione arbitrale che non sempre è sembrata corretta. Infatti, ci sono una trattenuta sospetta su Salah in area e una vistosta spinta di Valbuena su El Sharaawy che avrebbero potuto portare l’arbitro Kassai a fischiare dei rigori non clamorosi per la Roma, ma considerando anche le tante opportunità avute dal Lione, il risultato sembra giusto. Resta il rammarico per un’eliminazione che priva la competizione dell’ultima italiana rimasta in gioco e di una delle squadre sicuramente più quotate in un tabellone che scarseggia di qualità.

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