Aurora, il primo romanzo di Benedict Keleesy

La ventiseienne Benedetta Bonacci, in arte Benedict Kaleesy, per il suo esordio come scrittrice con il romanzo Aurora edito da L’Erudita,ha deciso di raccontare un’intrigante e avvincente storia dai toni noir che tiene il lettore incollato alle pagine grazie al ritmo frenetico di una vicenda della durata di soli tre giorni, che nasconde un finale decisamente apocalittico, ma soprattutto un messaggio e un ammonimento per l’intera umanità.

La storia narra di uno studente che durante uno dei suoi soggiorni nella casa di famiglia ad Amalfi, si imbatte in una giovane e bellissima donna, misteriosamente apparsa sugli scogli nel divamparsi di un incendio. La ragazza, a cui Tristan dà il nome di Aurora poiché sembra essere senza ne’ passato ne’ identità, accusa un malore dovuto alla combustione, così Tristan la porta in salvo dando inizio ad una serie di eventi inspiegabili che solo nel tragico finale sveleranno la vera identità di Aurora e ciò che ha riservato al pianeta. L’improvviso arrivo della giovane nella vita dello studente sconvolgerà ogni cosa, soprattutto la sua esistenza, fino a quel momento indolente e fiacca a causa di un trauma del passato, e quella della sua famiglia. Benedict Kaleesy si serve di questa magnetica e inquietante figura di ragazza bella e misteriosa che incarna Madre Natura stessa, per dare respiro ad un messaggio di carattere universale che ha la cifra dell’avviso: quello di un pianeta pronto a ribellarsi con conseguenze catastrofiche se l’essere umano non cesserà di sfruttare e sottomettere gli animali e la natura in tutte le sue forme e se non comincerà a dare un vero senso alla breve esistenza concessagli in questo mondo.

Le intenzioni della scrittrice di voler trasmettere un messaggio di tale importanza e criticare aspramente il comportamento del genere umano nei confronti dell’ambiente e di sé stesso, sono notevolmente apprezzabili, peccato però che il linguaggio utilizzato risulti troppo spesso didascalico e artificiosamente costruito, con descrizione di scene mutuate direttamente da film già visti che, aggiunte ai numerosi refusi, rendono la lettura spesso davvero poco scorrevole. A danneggiare ulteriormente l’immedesimazione del lettore soprattutto nella  seconda parte del romanzo, è poi l’incursione di avvenimenti assurdi e paranormali che sommati all’apocalisse finale con tanto di terremoti, teste mozzate ed eroiche fughe, oltre alla confusione generata da un alternarsi di capitoli scritti in prima persona da diversi personaggi che ricordano vagamente la struttura narrativa di Calvino, non fanno di Aurora un romanzo pienamente riuscito. Tuttavia per essere il debutto di una giovane scrittrice, il messaggio di impegno civile e ambientale che il libro comunica, è assolutamente degno di nota e di riflessione.

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@vale_gallinari