Lione-Roma: le ragioni di una sconfitta che ha compromesso l’intera stagione

De Rossi - SpallettiLA ROMA CROLLA A LIONE – Tanto tuonò che alla fine piovve. La prestazione della Roma in terra transalpina è lo specchio del momento stesso dei giallorossi. La rosa è corta, questo è un dato di fatto. I giocatori della Roma, per questa stagione, hanno dato tutto quello che avevano dentro e probabilmente qualcosa in più. Lo stesso Spalletti, che qualche tempo fa in conferenza stampa aveva provato a mettere in guardia società e ambiente dichiarando che servivano rinforzi dal mercato di gennaio, non sa più che pesci prendere. L’undici titolare è quello classico e d’altronde, con una rosa di 15 giocatori, non è che ci sia molta scelta. L’inizio di partita è incoraggiante, la Roma tiene bene il campo e riesce a farsi notare nella metà campo dei padroni di casa. Al minuto numero 7 però la prima doccia gelata. Su una punizione dalla destra, scaturita da un ingenuo fallo di Fazio, il pallone buca tutta la retroguardia romanista e viene messo dentro da Diakhaby, centrale classe ’96, lasciato colpevolmente libero all’interno dell’area piccola romanista.

LA REAZIONE DELLA ROMA – La partita sembra prendere un andazzo favorevole ai francesi, ma gli uomini di Spalletti reagiscono con coraggio e continuano a pressare. Salah firma il pareggio approfittando di uno svarione difensivo dell’autore del primo gol che consente all’egiziano di chiudere l’azione con un preciso rasoterra. Il ritmo della partita resta alto, e sugli sviluppi di un calcio d’angolo è Fazio a trovare il raddoppio su un bel traversone dalla destra di De Rossi. Primo tempo in archivio e Roma saldamente in comando delle operazioni.

LioneLA RIPRESA – Il secondo tempo si apre con un Lione aggressivo e una Roma che cerca di sfruttare gli spazi aperti in contropiede. Da una splendida combinazione tra Tolisso e Lacazette nasce però il pareggio francese, con un gran gol dalla distanza dello stesso Tolisso che beffa un Alisson apparso impercettibilmente in ritardo sulla conclusione del centrocampista francese. Dal minuto 60 in poi la Roma crolla. I giocatori di Spalletti sembrano improvvisamente avere le gambe di piombo e spariscono dal campo, annichiliti dalla superiorità fisica degli uomini di Genesio. Lo stesso allenatore del Lione, dopo qualche minuto di dominio assoluto, sceglie di togliere addirittura il proprio centrale di difesa per inserire Fekir, guizzante trequartista che dopo pochi minuti si fa beffa di ben tre difensori romanisti, depositando in rete il pallone del 3-2.

LE ULTIME OCCASIONI – Gli ultimi minuti ci regalano una Roma imbarazzante, esattamente l’opposto di quanto visto contro il Napoli all’Olimpico sabato. Dzeko sbaglia clamorosamente un controllo che lo avrebbe messo davanti alla porta da solo, coronando una partita degna della scorsa stagione. Spalletti corre ai ripari, provando a togliere De Rossi e Nainggolan per Perotti e Paredes, ma l’unico risultato è quello di incassare il quarto gol, con un bellissimo destro di Lacazette che si insacca sotto l’incrocio. La qualificazione ora diventa un miraggio, al pari di quella in Coppa Italia contro la Lazio. L’unico obiettivo stagionale resta la difesa del secondo posto, fondamentale più per questioni di bilancio che non per reale soddisfazione di una piazza che ormai dall’avvento della proprietà americana ha dimenticato cosa voglia dire vincere qualcosa.

Lione_Roma_SalahL’ANALISI – La Roma crolla in poco più di una settimana gettando praticamente alle ortiche un’intera stagione. Le colpe, che sicuramente nei prossimi giorni verranno equamente divise tra ambiente, calciatori, allenatore e società, sono da ricercare nella pessima gestione del mercato di riparazione. La Roma ha evidentemente una rosa corta e c’era bisogno di intervenire sul mercato per comprare un esterno di difesa, un centrocampista di contenimento e una prima punta. Alla fine è arrivato un solo giocatore, per di più reduce da un gravissimo infortunio che ne aveva compresso la permanenza nello stesso Lione. La ricaduta dell’infortunio di Florenzi ha poi definitivamente seppellito ogni ulteriore speranza di allungare le rotazioni. Gli stessi giocatori che hanno tirato la carretta per buona parte della stagione, posti davanti all’immobilismo della società, devono aver colto il messaggio che forse non interessasse davvero alla proprietà provare a vincere qualcosa, o cercare di infastidire la fortissima Juventus, e questo, anche se in modo non diretto, ha aiutato a gettare alle ortiche un’altra stagione.

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