Spionaggio Cia, le rivelazioni di Wikileaks

Cosa sappiamo degli ultimi documenti rilasciati dall’organizzazione di Julian Assange sullo spionaggio Cia? Le rivelazioni di Wikileaks sono straordinarie e sottolineano l’esistenza di un archivio denominato “Vault7”, bacino sterminato di documenti riguardanti il cyber spionaggio americano della Cia. L’archivio “Vault7” conterrebbe circa 8.761 file e sarebbe la più grande raccolta mai pubblicata di documenti e di dati altamente sensibili appartenenti all’Intelligence Usa.

Wikileaks fa sapere che questi documenti provengono dal “Center for Cyber Intelligence”, un distaccamento della Cia specializzato nel cyber spionaggio. Questi documenti facevano parte di un archivio più grande sfuggito al controllo della Cia e coprirebbero il periodo che va dal 2013 al 2016. L’Intelligence americana avrebbe letteralmente perso il controllo di questo archivio condannando in tal modo alla “libera circolazione” dei dati altamente sensibili che sarebbero poi finiti nelle mani di hacker e di ex consulenti del governo americano. I media venuti in possesso di questo materiale lo hanno analizzato attentamente e hanno scoperto che la Cia è interessata a violare i pc e gli smartphone per ottenere informazioni. I dispositivi più comuni verrebbero infettati con dei malware che sarebbero in grado di penetrare nelle falle dei sistemi operativi più diffusi come Android, Linux, Windows e iOs. Questi malware, una volta penetrati nel sistema operativo, prenderebbero di fatto il controllo del dispositivo stesso tramutandolo come per magia in un efficace trasmettitore di dati.

Probabilmente la Cia studia i sistemi operativi di pc e smartphone per cercare in qualche modo di eludere la crittografia utilizzata da Telegram e da WhatsApp. L’unico modo per superare tali sistemi crittografati resta quindi quello di assumere il controllo totale dei dispositivi per trarne delle informazioni. Ancora non ci sono state dichiarazioni ufficiali da parte del governo americano sulla questione ma pare che, data l’entità dei costi, sia davvero poco probabile che la Cia possa infettare con i suoi malware migliaia di pc e smartphone a caso.

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