Remuntada storica del Barca: Mes que un club

Alla remuntada loro ci credevano, bisogna ammetterlo. Sia Luis Enrique che molti calciatori del Barcellona si erano espressi sulla possibilità di capovolgere il risultato di Parigi, evidentemente con molta consapevolezza e soprattutto con la certezza che davanti al loro pubblico non avrebbero deluso. Quantomeno ci avrebbero provato, nel calcio non si può mai sapere. Il Barcellona sceso in campo non è sembrato peraltro una squadra in grandissimo spolvero, insomma l’abbiamo vista anche giocare meglio di ieri. Ma tant’è che la compagine catalana è riuscita nell’impresa costruita anche grazie al timore del tecnico Emery che ha avanzato Verratti dalla mediana per farlo giocare alle spalle della punta. Il Barcellona è passato in vantaggio dopo 3 minuti, ma anche se ha gestito bene la palla non è riuscito a mordere ancora quasi fino alla fine del primo tempo quando ha trovato il gol del raddoppio. Ma anche così era difficile prevedere ciò che sarebbe successo e un PSG pur sofferente e ferito, di certo non sembrava fuori dal match anzi. Il terzo gol del Barcellona, arrivato nelle fasi iniziali della ripresa, ha mandato in delirio il pubblico che ha visto la remuntada come qualcosa a portata di mano.

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Il PSG scosso da quel che stava accadendo ha reagito e ha trovato il gol al 62′. Sul 3-1 anche gli animi del pubblico si stavano smorzando dato che i catalani dovevano praticamente ricominciare daccapo: la remuntada si stava allontanando di brutto. Insomma un gol pesante di quelli che possono tagliare le gambe. Ma i catalani hanno continuato a fare ciò che meglio sanno fare: giocare per segnare. Poi tutto è successo troppo rapidamente, nei minuti finali, quelli durante i quali nel calcio si segna di più, perché la stanchezza fa brutti scherzi e perché l’adrenalina e la carica che ti possono dare il pubblico e la situazione che vivi sono dei moltiplicatori di forze. Così il Barca, con la forza della disperazione e una buona dose di fortuna, ha trovato 3 reti negli ultimi minuti di un match destinato a rimanere storico. Il pubblico allo stadio ha vissuto momenti indimenticabili, di quelli da etichettare nella categoria degli “io c’ero”, mbè un po’ c’eravamo anche noi.

Borussia Dortmund- Benfica 4-0 – L’altro match degli ottavi in cartellone ieri era quello tra i tedeschi del Borussia Dortmund e il Benfica. I portoghesi avevano chiuso la partita di andata vincendo per 1-0, ma sul piano del gioco, pur avendo dimostrato qualità nel palleggio, in generale erano stati sopraffatti dai tedeschi. Quelli del Dortmund avevano creato più occasioni da gol e alcune anche nitide ma se le sono lasciate sfuggire, mentre il Benfica ha approfittato alla grande di quel poco che ha costruito. A Dortmund le cose si sono messe subito male per i lusitani che hanno subito il forcing dei padroni di casa che sono passati in vantaggio dopo appena pochi minuti. I portoghesi hanno giocato bene e a viso aperto, ma tra il 59′ ed il 61′ il Borussia ha segnato due gol, un autentico KO per il Benfica. All’84’ di gioco arriva anche il 4-0 che porta la firma di Aubameyang, autore così di una tripletta. Insomma, Dortmund ai quarti con pieno merito per quanto fatto vedere nel doppio confronto.

Due squadre tedesche e due spagnole avanzano ai quarti di Champions League, garantendo già così a questi due paesi una buona rappresentanza nella fase finale del massimo torneo continentale.

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