Questione di Karma: Germano e De Luigi, un’accoppiata vincente

Dopo il successo di Se Dio vuole (di cui ora è in lavorazione il remake in America ad opera di Bryan Singer come ci confessa in conferenza) Edoardo Falcone torna sul grande schermo con Questione di Karma, il film che vede protagonisti Fabio De Luigi ed Elio Germano, in uscita il 9 marzo nelle sale italiane.

questione di karmaGiacomo (Fabio De Luigi) è un giovane benestante segnato dalla scomparsa prematura del padre, un ricco industriale morto suicida quando lui era molto piccolo, motivo per cui sembra non essere cresciuto affatto. Affascinato dalle filosofie orientali, un giorno s’imbatte nel libro di un esoterista francese (Philippe Leroy) che parla di reincarnazione: sarà lui a svelargli il nome della persona in cui si è reincarnato il padre, un certo Mario Pitagora. Interpretato da un insolito Elio Germano, Mario rappresenta il classico romano cialtrone, che per rimediare soldi qua e là si è indebitato fino al collo; per lui ruota tutto attorno ai soldi, anche i suoi affetti più cari, ricordando perciò un po’ il Mandrake di Proietti in Febbre da cavallo o comunque la nostra commedia anni ’60-’70 di cui la figura del romano furbo e cinico è emblema. Cercherà quindi di sfruttare anche la sua nuova amicizia fingendosi il reincarnato e dando vita ad una serie di divertenti scenette, di cui è protagonista anche una splendida Stefania Sandrelli, nel ruolo di Caterina, la “sciroccata” madre di Giacomo che si rivolgerà a Mario pensando davvero sia il suo defunto marito. Non cadranno nell’inganno invece il patrigno (Eros Pagni) e la sorellastra di Giacomo (Isabella Ragonese).

Questione di Karma è tuttavia una commedia umana, come la definisce lo stesso Falcone, in cui il tema della reincarnazione è usato come spunto per affrontare altri temi, quali la paternità, l’elaborazione della perdita, l’eterno bisogno di amare e sentirsi amati e soprattutto “il tempo che passa e ci trasforma”. Infatti dall’incontro di questi due mondi opposti (o per meglio dire “opposte solitudini” come li definisce Elio Germano in conferenza) un puro, “pronto a dare senza chiedere nulla in cambio”, e un opportunista, entrambi saranno trasformati, diventando forse persone migliori. Nonostante l’importanza di certi temi, aleggia sull’intera commedia una leggera e sottile ironia, resa attraverso la sola recitazione e soprattutto senza l’uso di ‘parolacce’: merito di autori ed attori. Ottime infatti le diverse interpretazioni: Germano e De Luigi, nonostante siano questi ruoli che si discostano da quelli ricoperti solitamente, hanno dato un’ottima prova delle proprie abilità di attori. D’altronde come afferma Germano nella conferenza stampa di presentazione di Questione di Karma, “il mantra dell’attore è la reincarnazione in personaggi diversi”.

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