Faust Marlowe Burlesque, il Teatro India accoglie gli spettacoli del Teatro Orologio

In seguito all’ormai noto sequestro degli spazi del Teatro dell’Orologio, avvenuto lo scorso 16 febbraio, il Teatro di Roma ha accolto i tanti attori e le compagnie che si sono ritrovati improvvisamente senza un palcoscenico su cui rappresentare i loro spettacoli. Così, il direttore Antonio Calbi ha deciso di ospitare al Teatro India le recite in programma, dando vita alla solidale iniziativa S’è fatto tardi molto presto, una settimana, dal 28 febbraio al 7 marzo, in cui ogni sera viene portato in scena uno spettacolo in cartellone, per continuità di programmazione, per sostegno, ma soprattutto per dichiarare la necessità della riapertura del Teatro dell’Orologio, una delle realtà più dinamiche e interessanti della città. Un gesto simbolico, politico e culturale che dopo Ophelìa, Futura Umanità, Le buone maniere. I fatti della Uno bianca e Scusate se non siamo morti in mare, sabato scorso ha visto sul palco i travolgenti Massimo Di Michele e Federica Rosellini nel loro Faust Marlowe Burlesque.

Faust Marlowe BurlesqueScritto su misura da Aldo Trionfo e Lorenzo Salveti nel 1976 per due grandi attori nientemeno che del calibro di Carmelo Bene e Franco Branciaroli, questo testo originale e arduo, viene ora ripreso da Massimo Di Michele che ne firma anche la regia, facendone uno spettacolo dinamico e raffinato. La drammaturgia prende spunto dal celebre racconto popolare tedesco del Doctor Faustus, contaminato dai testi di Christopher Marlowe e Wolfgang Goethe che si sono ispirati al racconto per le loro famose opere, ma anche dagli scritti di Emily Brontë e da altre opere letterarie. Gli autori, partendo dalla nota storia di Faust che vende l’anima al diavolo in cambio di immortalità e conoscenza assoluta, elaborano una sorta di gioco al massacro in cui Faust e Mefistofele finiscono per rappresentare due facce della stessa medaglia. Si identificano l’uno nell’altro, si fondono, si penetrano, trasformandosi da vittima in carnefice e viceversa: la dannazione di Faust, spintosi troppo in là nella ricerca di ciò che all’uomo è negato, è anche la solitudine di Mefistofele. L’uno diventa l’altro in un gioco di seduzione reciproca, ribaltamento dei ruoli e di genere in una progressiva crisi d’identità.

Una storia di immortalità e dannazione, ma anche di perdono e di salvezza eterna, come la definisce lo stessa regista, un patto col diavolo che si realizza con un appassionato bacio, mentre i continui scambi di ruolo avvengono con repentini travestimenti, cambi di scena e di registri stilistici. Federica Rosellini e Massimo Di Michele utilizzano al meglio i loro corpi in questo spettacolo che è soprattutto fisico: carne avvinghiata che danza e si muove in uno spazio completamente vuoto, pieno soltanto di frustrazione, angoscia, tentazione e perdizione, oltre che di una musica perfetta e dell’immensa bravura di due attori che ci mettono talmente tanta passione e sforzo fisico che riescono benissimo nell’intento di Di Michele, quello di “totale fusione” tra testo e corpo, ovvero di abitare i corpi e le parole del Faust Marlowe Burlesque, deformandoli, sfigurandoli e persino uccidendoli. Una prova attoriale e un’esperienza dello spirito umano che rendono assurda solo l’idea che gli spazi in cui tutto questo si forma e avviene per essere trasmesso, anziché essere sostenuti, vengano tristemente chiusi.

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@vale_gallinari