Bari, colpo al cuore del clan Strisciuglio: arrestati i vertici

Numerosi arresti tra i vertici del clan Strisciuglio durante un blitz antimafia, ancora in corso, ad opera dei Carabinieri del Comando Provinciale di Bari. L’indagine, coordinata dalla Dda di Bari, vede impegnati in arresti e perquisizioni alla ricerca di armi e droga oltre 100 militari, supportati da un elicottero, cani antidroga, metal detector e svariati strumenti tecnologici. L’operazione è nata in seguito ad indagini durate oltre due anni e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo, ed ha come obiettivo il clan Strisciuglio e, più precisamente, i suoi vertici ed il braccio armato. Il blitz, iniziato all’alba, si sta concentrando soprattutto all’interno dei quartieri San Pio e Catino.

Il clan Strisciuglio, uno dei più agguerriti gruppi criminali della città, vanta svariate accuse che vanno dall’associazione di tipo mafioso armata alla detenzione e porto illegale di armi, anche da guerra, e al traffico di sostanze stupefacenti, con l’aggravante del metodo mafioso. Durante le perquisizioni, infatti, gli inquirenti hanno rinvenuto e sequestrato alla suddetta organizzazione mafiosa un Kalashnikov perfettamente funzionante, numerosi giubbotti antiproiettile, diverse pistole e centinaia di munizioni.

Lo scorso 27 febbraio la polizia di Bari aveva già inferto un duro colpo al clan Strisciuglio eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di alcuni pregiudicati (Domenico Remini, ritenuto il capo del gruppo, Mauro Losacco, Antonio Mauro e Antonio Patruno), tutti appartenenti al suddetto clan, ai quali venivano imputati reati di estorsione continuata in concorso e furto continuato in concorso, tutti aggravati dal metodo mafioso. Secondo le testimonianze dei commercianti del quartiere Libertà di Bari, i malviventi erano soliti utilizzare il metodo della cosiddetta “processione” per estorcere denaro: giravano, infatti, di negozio in negozio, in particolare nei periodi di festività, chiedendo il pizzo in cambio di protezione.

Le seguenti operazioni, tutte finalizzacomando cte a bloccare i tentativi di ascesa dei clan baresi, si collocano in un momento criminale delicato in molti tra i loro componenti stanno decidendo di collaborare con la giustizia.

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