Compensi Rai: fissato tetto massimo per gli stipendi

Aria di cambiamento in casa Rai, il cda ha infatti dato al direttore generale Antonio dell’Orto il mandato per applicare il tetto massimo per i compensi Rai di 240 mila euro. La misura cautelativa entrerà in vigore da aprile, solo un intervento governativo potrebbe salvare la situazione.

compensi rai La norma sul tetto è entrata in vigore nel novembre 2016 con la cosiddetta legge di riforma dell’editoria che prevede l’applicazione del tetto sugli stipendi di dipendenti, collaboratori e consulenti. Il dubbio che ha creato scompiglio in viale Mazzini è quello di dover estendere il tetto anche agli artisti, così dal canto suo la Rai ha chiesto chiarimenti ai ministeri che ancora non hanno dato un responso. Se anche gli artisti dovessero essere sottoposti all’applicazione del tetto annuo sugli stipendi la conseguenza principale potrebbe essere il passaggio di molte figure “targate Rai” alla concorrenza. Il limite retributivo darebbe una bella scossa alle fondamenta della tv di Stato che forse non ha delle basi così solide per poter restare in piedi illesa, al contrario di altri editori più forti che sono attualmente sul mercato e che potrebbero garantire agli artisti cachet più alti.
Il limite di 240 mila euro  in prima battuta era stato fissato solo figure professionali come manager e consulenti, la decisione di estenderlo anche agli artisti è stata presa come atto cautelativo in attesa di una risposta da parte del ministero vigilante ( Sviluppo Economico) che dall’Economia (azionista della tv pubblica). I nomi dei volti noti che dovrebbero subire la restrizione economica sono più di venti, tra questi: Claudio Insinna, Antonella Clerici, Bruno Vespa, Fabio Fazio, Massimo Giletti, Carlo Conti, Piero e Alberto Angela, Amadeus, Lucia Annunziata, tutti volti noti di casa Rai che sono soliti percepire compensi annui pari o superiori ai 500 mila euro.

La risposta dei personaggi televisivi al tetto sui compensi Rai

Le risposte dei volti noti della Rai non sono tardate ad arrivare, Bruno Vespa ha dichiarato all’Ansa: “Credo che il cda abbia voluto in qualche modo invitare il Ministero dell’Economia a una decisione di buon senso, se si vuole che la Rai resti nel mercato. E poiché il ministro Padoan ha dato molte prove di essere una persona di grande buon senso, sono fiducioso che si troverà presto una soluzione“. Molto diversa la reazione di Lucia Annunziata che ha dichiarato: “Non c’è problema, è una legge dello Stato, una decisione del Cda Rai, io obbedisco. Un’azienda ha il diritto di decidere come pagare. Personalmente trovo anche giusto che il servizio pubblico offra un pagamento inferiore a quello che è il mercato”. 

Tetto a stipendi Rai: promessa mantenuta. Leggi vanno applicate. Ministeri hanno compito di governare e non di dare pareri. Stop chiacchiere“, pragmatico e più duro il deputato del Pd Michele Anzaldi che trova il consenso di Renato Brunetta il quale scrive: “Bene Cda #Rai. Rispettare la legge e tetto stipendi a 240 mila euro anche per le star. Stop ai privilegi con soldi canone italiani”.

Chissà se la vecchia Mamma Rai riuscirà a tenersi stretti i suoi cavalli di battaglia nonostante le restrizioni economiche.

 

 

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