La profezia al Teatro Trastevere: un ritorno a Kafka
Fino al 19 febbraio è in scena La profezia al Teatro Trastevere; un spettacolo intelligente e innovativo, ma allo stesso tempo tradizionale e riflessivo, decisamente da non perdere.
Una drammaturgia che incrocia citazioni bibliche ad altre letterarie è facilmente attribuibile ad un autore un po’… age che ha frequentato assai il teatro e ha masticato moltissima letteratura. E invece no. L’entusiasmo verso questo spettacolo comincia proprio da qui: è un giovanissimo ragazzo l’autore del testo. Gianluca Giaquinto vide il primo spettacolo della compagnia, Welcome to Wonderland, e si mise all’opera per scriverne uno inedito che si intonasse allo stile registico di Riccardo Maggi. È questa la genesi di un lavoro davvero interessante che riesce, nel tempo di un atto unico, a tenere le fila di un discorso sull’uomo, i suoi fantasmi e la sua precarietà, strappando anche non pochi sorrisi.
Parigi, fine 1800. Sebastien Zeline (Domenico Bisazza), figlio di un noto notaio di Montmartre, è un uomo che ha tutto dalla vita. Eppure non è felice: sente sussurrare voci che gli parlano di una “Grande Profezia”. Tra alchimisti, profanatori di tombe e imitatori, Sebastien si ritroverà vittima di una lotta eterna tra forze sovrumane che coinvolgerà anche le figure della fidanzata Cécile (Agnese Lorenzini) del servo fedele Griffart (Michela Tebi) e del medico Fassbender (Andrea Guerini). Il personaggio di Zeline riporta alla mente grandi figure della letteratura occidentale, da Raskolnikov a Kafka, ma la cifra stilistica di Riccardo Maggi riesce a smorzare la tragicità delle tematiche grazie a ritmi serrati, movimenti grotteschi e controscena efficaci. Per Riccardo le battute sono “musica” e questo spettacolo “coreografato”, questo “choros” ne è la prova.
Il cast è davvero all’altezza del progetto. La recitazione più verosimile, ma pulita ed encomiabile, dei personaggi principali si alterna alla stravaganza e alla caratterizzazione ben riuscita dell’alchimista (Lorenzo Controni), del profanatore (Tony Scarfì) e del gendarme (Stefano De Santis), dando vita ad un atto unico tragicomico. Il talento visionario e sperimentatore del registra ventitreenne è evidente sin dall’ingresso in sala, quando sfida un pubblico abituato alle convenzioni facendolo sentire a proprio agio.
Nella realizzazione dello spettacolo, Riccardo è stato aiutato da Viola Zanotti che si è occupata, oltre che dell’assistenza alla regia, del trucco e dei costumi. Inoltre Riccardo e Viola (insieme a Michela Tebi) hanno recentemente fondato l’Associazione Culturale Oneiron.
La profezia al Teatro Trastevere aveva già riscosso un enorme successo nella stagione 2015/2016, di cui aveva chiuso il cartellone, ma sicuramente questo ritorno porterà nuova soddisfazione ad un cast tecnico e artistico da tenere sott’occhio.
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