Ucciso dai genitori per una fetta di torta
Storia del piccolo Jack ucciso dai genitori per una fetta di torta. 30 giugno 2015, Maryland, Stati Uniti, Jack Garcia è un meraviglioso bambino di appena 9 anni che vive con la mamma, una giovane donna di 26 anni, lo zio Barajas e il patrigno, il trentenne Robert Leroy Wilson conosciuto pochi mesi prima on-line.
Il piccolo Jack Garcia ha fame, così apre il frigorifero e prende un pezzo della torta confezionata per il compleanno della sua neo sorellastra, però lo fa senza chiedere “il permesso”, inizia così la sua agghiacciante e letale punizione. La marachella scoperta in flagranza suscita l’ira funesta dei due “uomini” di casa, Barajas lo lega ad una sedia della sala da pranzo con la catena di una bicicletta, il patrigno inizia a colpirlo brutalmente all’addome e alla testa con una spada di bambù. “Ti insegno io a rubare” gli grida mentre lo massacra di botte davanti agli occhi spettatori della mamma e dello zio.
Solo quando Jack Garcia inizia ad avere delle crisi respiratorie, lo zio decide di chiamare il 911, ma all’arrivo dell’ambulanza la madre manda via i medici sostenendo che il piccolo ha avuto solo una congestione. Sono le 22.30 passate, Jack dopo altre 5 ore perde i sensi, gli scellerati decidono allora di chiamare nuovamente i soccorsi. Entrato all’ ospedale pediatrico di Hagerstown oltre la mezzanotte, Jack Garcia combatte e resiste diverse ore, poi l 5 luglio si lascia andare, muore per le conseguenze delle ferite riportate in tutto il corpo, compresi viso, orecchie, collo, addome, glutei, colonna vertebrale. Dall’autopsia emerge che alcune di quelle ferite erano vecchie. Jack aveva già subito abusi in passato poi l’epilogo terrificante, ucciso dai genitori per una fetta di torta.
Secondo i documenti del Tribunale, il piccolo non era mai stato iscritto alle scuole del Maryland. La mamma lo lasciava a casa con il compagno Wilson, un cuoco di un ristorante, e il fratello disoccupato mentre lei lavorava in un negozio di vendita al dettaglio.
Il processo è alla fase finale, per lo zio è decaduta l’accusa di omicidio e resta in piedi solo quella per abusi, la donna “rischia” 20 anni di carcere, il patrigno l’ergastolo, pena massima per lo stato del Maryland che nel 2013 ha abolito definitivamente la pena di morte.
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