Attacco nucleare: Trump risponde alla Corea del nord
L’amministrazione Trump risponde alla Corea del nord: dopo i due test nucleari e le 20 testate missilistiche lanciate nel solo 2016 dal dittatore Kim Jong-Un, il neo segretario della difesa degli Usa, James Mattis, ha affermato che in caso di attacco alla Corea del sud o a qualsiasi altro alleato Pyongyang verrebbe travolta da un’efficace risposta armata. Parole pronunciate a Seoul nel corso di un incontro con il governo della Corea del sud, primo impegno intercontinentale per il nuovo ministro di Trump, il quale si dice pronto a mantenere saldi i rapporti con gli alleati dell’area.
Gli Stati Uniti mantengono infatti vivo il supporto militare in Corea grazie alla presenza sul confine di 28500 soldati, forze che ogni anno pesano ben 900 milioni di dollari sulle casse di Seoul. La prossima settimana Mattis volerà in Giappone per incontrare il premier Shinzo Abe e la sua amministrazione, probabilmente estendendo anche a Tokyo il monito di Trump: secondo il neo presidente Usa sarebbe infatti necessario per gli alleati del pacifico aumentare gli investimenti sul settore difesa al fine di mantenere una certa presenza sull’area.
Dunque il Tycoon sembrerebbe tenere fede alle promesse e proposte elargite in campagna elettorale: come non ricordare la sua risposta su twitter dinanzi alle provocazioni di Kim Jong-un, circa l’imminente lancio di un missile intercontinentale? Stando alle prime mosse, la frase «It won’t happen» sembra destinata a non rimanere un inutile tweet.