Muore Andrea Pietrolungo uno degli angeli di Rigopiano

La tragedia del Rigopiano continua a lasciare i suoi strascichi, Andrea Pietrolungo del Corpo Nazionale Soccorso Alpino Speleologico, che aveva prestato aiuto nelle attività di salvataggio appena una settimana fa, è morto d’infarto ieri mattina.

Andrea Pietrolungo,39 anni, tecnico speleologo, direttore della scuola regionale Speleo di cui era istruttore da anni, volontario del Cnsas e capostazione delle Forre Abruzzo è stato stroncato da un malore. Il suo cuore non ha retto ai difficili e interminabili momenti di sofferenza vissuti dalla sua terra: freddo, fatica, rabbia e dolore, non ultimo quello per la scomparsa dei due suoi amici soccorritori deceduti il 24 gennaio a bordo di un velivolo precipitato proprio durante un salvataggio.

E pare piovere sempre sul bagnato, ora il Corpo Nazionale Soccorso Alpino Speleologico è stretto nel cordoglio per una perdita umana di grande entità.

Era un ottimo volontario, in grado di mettere la vita degli altri sempre prima della sua. Per questo veniva ammirato dai colleghi, che lo consideravano un esempio di vita”. Andrea aveva una dote particolare, amava aiutare gli altri, il suo non era un lavoro ma un compito imposto dal cuore che svolgeva a tutti gli effetti come volontario senza percepire nessun compenso, se non quello di un sorriso o di un grazie sincero.

Appena pochi giorni fa aveva condiviso sulla sua pagina social un ringraziamento speciale scritto da un suo compagno del Cnsas per ribadire la natura assolutamente volontaria alla base della loro attività. “Questa è la pura verità”  “Come forse non saprete, non percepiamo alcun compenso per il lavoro professionale che svolgiamo. Le attrezzature, a volte i mezzi e quasi tutti gli indumenti che utilizziamo per portare aiuto ai pericolanti in ambienti impervi ed ostili sono di nostra personale proprietà. I danni alle nostre proprietà non possono essere rimborsati e neppure ci sogneremo mai di richiederne un eventuale rimborso. La nostra missione, che ci viene da dentro, dal nostro animo, non contempla neppure l’idea di avere una percezione di qualsivoglia compenso”.

Tanto vivi restano i valori e l’altruismo di Andrea, che la sua famiglia continua l’opera di solidarietà del ragazzo e chiede a coloro che  vorranno partecipare all’ultimo saluto ad Andrea, non fiori, ma offerte per il Soccorso Alpino Speleologo d’Abruzzo.

 

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